Moving Out 2: La rivoluzione del trasloco! Scopriamo insieme la recensione di questo coinvolgente gioco!

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Non posso negare che, appena ho iniziato a giocare a Moving Out 2, ho fatto un salto nel passato, quando trascorrevo ore e ore litigando con la mia squadra cercando di gestire le cucine della serie Overcooked. Il vibe della serie è molto simile, i dialoghi e i personaggi lo ricordano molto e il fatto di gestire una demenziale e delirante ditta di traslochi si rivela ancora più divertente rispetto alle operazioni di cucina. Già quando ho giocato al primo Moving Out, e quando ho rigiocato di recente grazie ad un omaggio nella Rog Ally, ho provato le stesse sensazioni ma in entrambe le occasioni non ho avuto tempo di provare adeguatamente il multiplayer locale, quindi ho limitato la mia esperienza al single player, trovandomi di fronte a una produzione che si apprezza al meglio sul divano con amici o familiari. Perciò, non appena ho installato Moving Out 2, ho deciso di non perdere l’opportunità e, dopo aver spolverato un pugno di controller, ho deciso di intraprendere l’intera avventura giocando in due, in tre, persino in quattro, limitando le sessioni in solitaria alle ore notturne in cui tutti dormono. Il risultato è stato vivere un’esperienza capace di regalarmi sensazioni nostalgiche e di far volare la mente non solo alle partite di Overcooked, ma anche a tutti quei pomeriggi trascorsi a giocare con gli amici utilizzando un multi-tap. Questo, però, non significa che Moving Out 2 non sia godibile anche da soli.

Moving Out 2 mantiene intatta la vena demenziale che ha reso unico il primo capitolo. Il giocatore fa parte della stravagante ditta F.A.R.T. (Furniture Arrangement & Relocation Technician), specializzata in traslochi nella delirante cittadina di Packmore. Fin dai primi istanti, il gioco spiega i fondamenti del gameplay, accompagnando il tutto con una spiegazione classica per giustificare perché si ricomincia da zero nell’importante ditta di trasporti. Tuttavia, ciò che stravolge un comparto narrativo che sembrava ripercorrere fedelmente le orme del primo capitolo, è l’introduzione di un portale spazio-temporale che collega tra loro una serie di universi paralleli, ognuno con i propri problemi di trasloco da risolvere. Sarà proprio l’introduzione del multiverso a rappresentare il cambiamento principale nella struttura di Moving Out 2, aggiungendo non solo uno strato comico ricco di citazioni al trend del momento, ma garantendo anche una varietà di design dei livelli che permette a Moving Out 2 di differenziarsi dal suo predecessore. Grazie al portale spazio-temporale, il gioco presenta tre mondi ben distinti: Scatolamelot, Scaramellonia e Neo Scatolopolis, ognuno contraddistinto da elementi di design dei livelli unici e situazioni che hanno permesso ai designer di esprimersi come volevano per rendere ogni trasloco il più assurdo possibile. Per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere in ogni livello, sarà necessario ottenere un massimo di cinque stelle, che possono essere guadagnate completando obiettivi specifici. Questi obiettivi vanno dal completare il lavoro entro un certo limite di tempo, alla comprensione delle descrizioni enigmatiche accanto alle stelle, che indicano quali azioni compiere con determinati oggetti d’arredo. Accumulando stelle, si aumenta il proprio grado F.A.R.T., sbloccando nuove sezioni della mappa e permettendo la progressione dell’avventura e l’accesso ai livelli più impegnativi. Se la sfida diventa troppo difficile, è possibile attivare la modalità assistita, che permette di adattare ciascun livello alle proprie esigenze.

Per quanto riguarda il gameplay vero e proprio, Moving Out 2 si comporta esattamente come il suo predecessore. All’interno di livelli con visuale isometrica, si deve muovere agilmente il proprio traslocatore, facendolo afferrare gli oggetti e trascinarli o lanciarli nel camion parcheggiato fuori dall’abitazione. Il traslocatore, selezionabile tra una varietà di personaggi deliranti e ben caratterizzati, può saltare, schiaffeggiare, afferrare e lanciare. Poche azioni, ma tutte indispensabili per portare a termine il lavoro e mantenere il giusto equilibrio tra coordinazione e prontezza d’esecuzione, rendendo il gameplay di Moving Out 2 semplice e divertente. Ovviamente, il gameplay raggiunge il suo apice quando più giocatori si uniscono nel trasloco. La possibilità di muovere letti e frigoriferi in due o più persone e la costante necessità di organizzarsi per non ostacolarsi a vicenda trasforma ogni partita di Moving Out 2 in un delirio di tostapane che volano, scatoloni che rotolano e appartamenti distrutti, mettendo a dura prova la pazienza anche dei giocatori più pazienti e rendendo ogni partita in compagnia un delirio paragonabile ai migliori party game.

L’unica vera critica che posso rivolgere a Moving Out 2 è che non ha apportato miglioramenti significativi, in termini di gameplay, rispetto al capitolo precedente. È sicuramente un ottimo esempio di “ancora di più dello stesso”, ma sembra più un’espansione del primo capitolo che un vero e proprio sequel capace di portare novità concrete al gameplay. Il comparto artistico di Moving Out 2 mantiene lo stile delirante del primo capitolo e, grazie alle nuove ambientazioni, il design dei livelli guadagna in varietà delle situazioni proposte. I nuovi personaggi, tutti assurdi e variopinti, sono ben realizzati (sebbene sia stato infastidito dalla presenza di pacchetti di personaggi aggiuntivi a pagamento già pronti) e la possibilità di personalizzarli lo rende ancora più divertente. Per quanto riguarda il comparto tecnico, Moving Out 2 offre un’esperienza fluida dall’inizio alla fine, anche se non presenta grandi novità tecniche rispetto al passato. Durante la mia prova, ho riscontrato alcuni glitch, ma niente di invalidante. La localizzazione in italiano è molto ben realizzata, in grado di adattare con successo i numerosi giochi di parole presenti nel titolo e renderli godibili e divertenti.

Moving Out 2 | Recensione

Il testo riguarda la recensione di Moving Out 2, un videogioco che ricorda Overcooked nella gestione delle operazioni di trasloco. Il testo elogia il gameplay divertente e il design del livello variato offerto dal nuovo multiverso introdotto nel gioco. Gli obiettivi consistono nel completare i livelli guadagnando stelle e vengono fornite delle opzioni di assistenza per facilitare la sfida. Viene sottolineata l’importanza del multiplayer nel migliorare l’esperienza di gioco. Tuttavia, il testo critica il fatto che Moving Out 2 non abbia apportato miglioramenti significativi rispetto al suo predecessore. Il comparto artistico è apprezzato per il suo stile delirante e i personaggi ben realizzati. Infine, la localizzazione in italiano è lodata per aver reso efficacemente i giochi di parole presenti nel gioco.