Made in Italy: il gaming conquista il mondo e gamepad in mano il pubblico si scatena | #GameFactory

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Secondo il recente rapporto IIDEA sul mercato dei videogiochi in Italia, sono emersi dati molto interessanti riguardanti l’andamento del settore nel nostro paese. Iniziamo analizzando il fatturato complessivo dell’industria videoludica italiana nel 2022, che ha registrato una lieve contrazione del 1,2% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di 2,2 miliardi di euro. Questo calo, seppur minimo, riflette un trend globale legato all’espansione rapida del settore durante la pandemia, che si è normalizzato negli ultimi anni. Tuttavia, gli addetti ai lavori e gli analisti di mercato non sembrano preoccupati, poiché sono fiduciosi nel trend positivo a medio-lungo termine, considerando la rapida crescita degli anni precedenti. È importante sottolineare che nel corso del 2022 l’approvvigionamento di hardware current-gen è stato problematico, risolto solo di recente (a gennaio 2023, ad esempio, Sony ha annunciato di aver risolto i problemi di shortage nella produzione di PS5). Questo ha portato ad una brusca frenata delle vendite di hardware e accessori nel corso del 2022, con una diminuzione del 10%. Tuttavia, per quanto riguarda il lato software, la fine dei lockdown ha provocato un momentaneo aumento delle vendite di copie fisiche dei giochi (+5,2%), sospendendo temporaneamente il declino del settore della vendita di giochi 100% digitali. È interessante notare che, nonostante la scarsa disponibilità di hardware, le vendite di copie fisiche sono aumentate, contrapponendosi al trend degli ultimi anni. Riguardo ai giochi più venduti, l’Italia rispecchia i gusti popolari a livello mondiale, premiando giochi di simulazione calcistica e sparatutto. In cima alla classifica troviamo FIFA e Call of Duty, seguiti da grandi successi internazionali come GTA V, Elden Ring e Pokémon: Arceus. Va sottolineato anche il predominio di Sony e Nintendo rispetto a Microsoft, almeno per quanto riguarda le esclusive vendute. Passando all’analisi dei giocatori italiani, si registra una contrazione del bacino di utenza complessiva, che nel 2022 ha raggiunto i 14,2 milioni di italiani, con una diminuzione dell’8% rispetto all’anno precedente. Nonostante ciò, il dato è incoraggiante poiché indica che la maggior parte delle persone che si sono avvicinate al settore nel corso del 2020 ha mantenuto il proprio interesse per i videogiochi. Attualmente, il 32,2% della popolazione italiana gioca ai videogiochi, dimostrando la rapida diffusione di questo medium che fino a 10 anni fa veniva considerato prevalentemente un passatempo per nerd o addirittura un rischio per la salute mentale dei giovani. Inoltre, l’età media dei videogiocatori italiani si attesta sui 29,8 anni, segno che il medium sta diventando sempre più un passatempo per un’ampia fetta della popolazione, non solo per i giovani. I dati mostrano inoltre una distribuzione ampia dei giocatori di tutte le fasce d’età, con un aumento significativo della presenza femminile (42% nel 2022). Secondo la ricerca, le ragazze che giocano ai videogiochi hanno tre volte più probabilità di proseguire gli studi in discipline scientifico-tecnologiche rispetto a quelle che non giocano, dimostrando che questo passatempo può aprire opportunità future di studio e carriera per le giovani donne. Riguardo alle preferenze di gioco, i videogiocatori italiani seguono la tendenza mondiale, utilizzando sempre di più le piattaforme mobili (69,7%), seguite dalle console (45,8%) e dai PC (38%). È importante notare che molti utenti utilizzano più di una piattaforma. In media, i videogiocatori italiani dedicano 7,52 ore alla settimana al gioco, una leggera diminuzione rispetto al 2021, probabilmente dovuta alla ripresa delle attività pre-pandemiche. Tra i generi preferiti, gli uomini prediligono giochi strategici su PC e giochi sportivi su console, mentre per le donne i party game su entrambe le piattaforme sono i più popolari. Sul fronte internazionale, il mercato gaming italiano rappresenta il 7% del giro d’affari annuale, tuttavia, se la crescita dell’industria italiana del gaming continuerà in modo costante, potrebbe cambiare la situazione nel giro di qualche anno. L’Italia ha già ricevuto riconoscimenti internazionali con titoli di successo prodotti da Ubisoft Milano e Milestone, e sempre più sviluppatori italiani indipendenti si stanno facendo conoscere con giochi di grande impatto. Nonostante un ritardo culturale che ha limitato gli investimenti nel settore, l’Italia dispone di talenti e know-how necessari per affermarsi nel lungo periodo con prodotti di valore.

Made in Italy: il mercato del gaming e il suo pubblico | #GameFactory

Il rapporto IIDEA sullo stato del mercato dei videogiochi in Italia nel 2022 rivela alcuni dati interessanti. Nonostante una leggera contrazione del fatturato complessivo dell’industria videoludica rispetto all’anno precedente (-1,2%), c’è fiducia nel trend positivo a medio-lungo termine. Le difficoltà di approvvigionamento dell’hardware hanno portato a una diminuzione delle vendite di hardware e accessori, mentre le vendite di copie fisiche hanno registrato un aumento temporaneo. I giochi più venduti in Italia riflettono i gusti internazionali, con FIFA e Call of Duty in cima alla classifica. Il pubblico dei videogiocatori italiani conta 14,2 milioni di persone, con una diminuzione dell’8% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il 32,2% della popolazione italiana gioca con i videogiochi, dimostrando l’ampia diffusione di questo medium nel paese. Più del 40% degli utenti è di sesso femminile, e le ragazze videogiocatrici hanno maggiori possibilità di intraprendere percorsi di studio e lavoro in ambito STEM. I videogiocatori italiani giocano principalmente su dispositivi mobili, seguiti dalle console e dai PC. Il tempo medio settimanale dedicato ai videogiochi è diminuito rispetto all’anno precedente. Il mercato italiano contribuisce al 7% del mercato globale dei videogiochi e mostra segnali di crescita e successo internazionale. Nonostante il ritardo culturale, l’Italia ha il potenziale per emergere nell’industria dei videogiochi con prodotti di valore.