Nel lontano 1815, il vulcano Tambora, situato in Indonesia, interruppe il suo silenzio e esplose in quella che è stata considerata l’eruzione più devastante degli ultimi 1500 anni. Durante questo evento, milioni di tonnellate di cenere, polvere vulcanica e anidride solforosa furono rilasciate nell’atmosfera.
L’emissione di queste particelle vulcaniche causò un oscuramento totale della luce solare per mesi, con conseguente abbassamento delle temperature globali comprese tra 2 e 7 gradi Fahrenheit. Questo repentino cambiamento climatico provocò serie conseguenze in tutto il mondo.
L’anno 1816 è ancora oggi ricordato come “l’anno senza estate”. A Maggio di quell’anno, le temperature invernali distrussero gran parte dei raccolti a New York, in New Hampshire, Vermont e Massachusetts. A Giugno, nevicate abbondanti soffocarono il terreno ad Albany, Dennysville e New York.
Tale estate, che proprio in quell’anno non arrivò mai, portò all’inusuale presenza di laghi e fiumi ghiacciati. Le temperature scendevano improvvisamente sotto lo zero in poche ore, provocando gravi ripercussioni sulla vita delle persone in tutto il mondo.
La carestia dovuta alla scarsità dei raccolti portò ad un aumento delle morti per fame e il tasso di criminalità raggiunse livelli allarmanti in molti paesi. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che un’eruzione vulcanica potesse causare danni così devastanti.
Tuttavia, recentemente, un altro vulcano ha interrotto la sua quiete apparente. La sua esplosione è stata addirittura 500 volte più potente della bomba atomica che colpì Hiroshima. Di fronte ad eventi catastrofici di natura, l’essere umano purtroppo non può fare altro che subirne le conseguenze.
Se nel 1816 il cambiamento climatico era stato causato dall’esplosione violenta del Tambora, oggi ci troviamo ad affrontare temperature globali sempre più calde che vengono registrate di anno in anno. Tuttavia, questa volta, le cause sono direttamente legate all’azione umana e alle scelte errate compiute.
La violenta esplosione di un vulcano che impedì al mondo di vivere il periodo estivo
Nel 1815, il vulcano Tambora in Indonesia è esploso in un’eruzione estremamente potente, rilasciando milioni di tonnellate di cenere, polvere e anidride solforosa nell’atmosfera. Questo ha causato un abbassamento delle temperature globali e un’improvvisa modificazione climatica che ha devastato gran parte del mondo. L’anno successivo è stato chiamato “l’anno senza estate” a causa delle temperature invernali anomale che hanno distrutto i raccolti in diverse regioni degli Stati Uniti. L’estate non è mai arrivata e molti laghi e fiumi sono rimasti ghiacciati. La carestia causata dalla mancanza di raccolti ha portato a un aumento delle morti per fame e un aumento del tasso di criminalità in molti paesi. Recentemente, un’altra eruzione vulcanica di enormi dimensioni ha avuto luogo, dimostrando ancora una volta l’imprevedibilità delle forze naturali. Oggi, invece, stiamo affrontando le temperature più alte mai registrate, ma questa volta a causa delle attività umane.