Lo shock nel mondo tech: La verità sconcertante – Quasi metà dei dirigenti del settore sono vittime di alcolismo o droga

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Secondo un’indagine recente, circa il 45% dei dirigenti nel settore tecnologico sta affrontando un eccessivo stress, che “combattono” ricorrendo all’abuso di alcol e farmaci, compresi gli oppiacei. Le principali fonti di stress sembrano essere gli orari prolungati e i licenziamenti. Questi dati emergono da un sondaggio condotto su 501 dirigenti, impiegati in aziende con almeno mille dipendenti. Il sondaggio, intitolato “2023 Mental Health in Tech Report”, è stato condotto tra il 27 aprile 2023 e il 15 maggio 2023.

Queste informazioni emergono in un momento particolarmente significativo, poiché nel 2023 le aziende della Silicon Valley e non solo hanno già licenziato quasi 200.000 persone, e non è detto che il trend sia finito. I dirigenti coinvolti in questa ricerca sono coloro che hanno preso la decisione di comunicare i licenziamenti.

Il problema è che questi dirigenti hanno imboccato una strada pericolosa, che solleva dubbi sul fatto che siano ancora le persone adatte a ricoprire ruoli di responsabilità. A rendere la situazione ancora più complicata, alcuni di questi leader sono preoccupati per il futuro delle proprie carriere. Il gran numero di licenziamenti e la diffusione delle soluzioni basate sull’intelligenza artificiale stanno creando ansia in molte persone, compresi coloro che ricoprono posizioni di rilievo all’interno delle aziende.

Il 77% dei dirigenti intervistati ha dichiarato che i licenziamenti hanno avuto un impatto negativo sulla propria salute mentale, e il 74% teme che i progressi nell’intelligenza artificiale renderanno le proprie posizioni obsolete.

Inoltre, il 45% ha dichiarato di fare uso di antidolorifici come la codeina, l’ossitocina e il Vicodin. L’uso di stimolanti e sonniferi è comune rispettivamente al 34% e al 35%, secondo i risultati del rapporto. Allo stesso tempo, c’è un consumo eccessivo di alcol: la metà dei partecipanti all’indagine si è auto-identificata come forti bevitori, ovvero coloro che consumano tra i tre e i sette drink alcolici al giorno. Infine, il 51% ha dichiarato di aver fumato sigarette o svapato con nicotina negli ultimi tre mesi.

È importante sottolineare che la situazione descritta rappresenta un problema serio che richiede l’attenzione delle aziende e delle istituzioni. La salute mentale dei dirigenti è fondamentale per il benessere e per il corretto funzionamento delle organizzazioni. Sono necessarie strategie di prevenzione e supporto per affrontare questo problema diffuso nel settore tech.

Quasi metà dei dirigenti tech sono alcolizzati o drogati

Secondo un recente sondaggio, circa il 45% dei dirigenti nel settore tecnologico accusa un eccessivo stress e per combatterlo fa uso di alcol e farmaci, inclusi gli oppiacei. Le fonti principali di stress sarebbero gli orari prolungati e i licenziamenti. Il sondaggio è stato condotto su 501 dirigenti occupati in aziende con almeno mille dipendenti. Questa informazione emerge in un periodo significativo in cui le aziende della Silicon Valley hanno già licenziato quasi 200.000 persone. I dirigenti coinvolti nella ricerca sono quelli che hanno deciso e comunicato i licenziamenti. La situazione diventa ancora più complessa poiché alcuni di questi leader si preoccupano per il futuro delle loro carriere a causa del gran numero di licenziamenti e dell’avanzamento delle soluzioni di intelligenza artificiale. Il 77% dei dirigenti ha riferito che i licenziamenti hanno avuto un impatto negativo sulla loro salute mentale e il 74% teme che i miglioramenti dell’intelligenza artificiale renderanno obsolete le loro posizioni. Inoltre, il 45% ha ammesso di fare uso di antidolorifici come codeina, ossitocina e Vicodin, mentre il 34% fa uso di stimolanti e il 35% di sonniferi. È anche comune l’abuso di alcol, con la metà degli intervistati che si sono definiti consumatori abituali. Infine, il 51% degli intervistati ha dichiarato di aver fumato sigarette o utilizzato sigarette elettroniche con nicotina negli ultimi tre mesi.