L’Intelligenza Artificiale minaccia 8 milioni di posti di lavoro in Italia: come difendersi e cogliere nuove opportunità

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Secondo un documento presentato da Confartigianato, l’intelligenza artificiale potrebbe comportare la perdita del lavoro per 8,4 milioni di italiani. Questo report conferma quanto già indicato da studi internazionali, secondo i quali la quasi totalità dei lavori rischierebbe di essere sostituita dalla tecnologia.

Attualmente, il 36,2% dei lavoratori italiani è coinvolto direttamente nel processo di automazione, un dato leggermente inferiore rispetto alla media europea che è del 39,5%. Il Paese con il più alto grado di esposizione all’intelligenza artificiale è il Lussemburgo, dove il 59,4% dei lavoratori è coinvolto.

Le professioni a contenuto intellettuale e amministrativo sono le più esposte all’adozione dell’intelligenza artificiale. Ad essere maggiormente interessati sono tecnici dell’informazione, tecnici della comunicazione, dirigenti amministrativi, dirigenti commerciali, specialisti delle scienze commerciali e dell’amministrazione, specialisti in scienze e ingegneria e dirigenti della Pubblica Amministrazione. D’altra parte, coloro che svolgono compiti manuali sono meno esposti.

Secondo il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, l’intelligenza artificiale deve essere governata e subordinata all’intelligenza artigiana. Deve essere uno strumento in grado di esaltare la creatività e le competenze uniche degli imprenditori italiani. Granelli afferma che non esiste un robot o un algoritmo che possa copiare il sapere artigiano e simulare l’anima dei prodotti e dei servizi che rendono unico nel mondo il made in Italy.

La diffusione dell’AI colpirà maggiormente il centro-nord rispetto al sud dell’Italia. La regione più esposta è la Lombardia, dove il 35,2% degli occupati assunti nel 2022 rischia di essere colpito. Altre regioni fortemente interessate sono il Lazio con il 32%, il Piemonte e la Valle d’Aosta con il 27%, la Campania con il 25,3%, l’Emilia-Romagna con il 23,8% e la Liguria con il 23,5%.

Intelligenza artificiale, in Italia a rischio oltre 8 milioni di posti di lavoro

L’intelligenza artificiale rischia di causare la perdita di lavoro per 8,4 milioni di italiani, secondo un documento di Confartigianato. Questo conferma quanto già affermato da studi internazionali che indicano come quasi tutti i lavori siano a rischio di essere sostituiti dalla tecnologia. Il 36,2% dei lavoratori italiani sarà direttamente coinvolto nel processo di automazione, un dato leggermente inferiore alla media europea del 39,5%. Il Lussemburgo è il Paese con il maggiore rischio di esposizione, con il 59,4% dei lavoratori coinvolti. Confartigianato sottolinea che l’intelligenza artificiale deve essere governata e subordinata all’intelligenza artigiana, per esaltare la creatività e le competenze degli imprenditori italiani. Le professioni a contenuto intellettuale ed amministrativo sono le più esposte all’adozione dell’AI, mentre quelle più manuali sono meno a rischio. In Italia, il centro-nord sarà più colpito rispetto al sud, con la Lombardia che sarà la regione più esposta, seguita dal Lazio, Piemonte e Valle d’Aosta, Campania, Emilia-Romagna e Liguria.