Sempre più spesso veniamo informati di episodi di contrabbando che vengono scoperti dagli uffici doganali che controllano il collegamento tra Hong Kong, Zhuhai e Macao. Le tecniche utilizzate dai contrabbandieri sono diverse e variano da caso a caso. Alcuni si sottopongono a mezzi estremi, come ad esempio legarsi dei dispositivi SSD al corpo, ma vengono facilmente individuati a causa della posa innaturale. Altri nascondono la merce all’interno di monopattini, come è stato il caso di un recente episodio. C’è anche chi si procura CPU e tenta di introdurle in Cina, ma senza successo. Oggi, vogliamo raccontarvi la storia di un contrabbandiere che ha pensato in grande, cercando di far entrare in Cina un’enorme quantità di componenti hardware: 837 CPU, 900 moduli RAM e 10 SSD, accuratamente imballati e protetti.
Secondo quanto riferito da un post su Weibo, la dogana cinese ha segnalato un’auto anomala grazie al proprio sistema di controllo automatico, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine. Durante l’ispezione del veicolo, gli agenti hanno notato una struttura insolita nel telaio e, esaminandola attentamente, hanno scoperto l’esistenza di un doppio fondo in plastica che nascondeva la merce contrabbandata. Il post su Weibo include un video dell’evento, nonostante la bassa qualità delle immagini, permette di avere un’idea di quanto accaduto.
Purtroppo non è stato possibile rilevare con precisione i modelli dei componenti che il contrabbandiere cercava di introdurre in Cina. Tuttavia, considerando la quantità di processori (837), moduli RAM (900) e SSD (10), si può affermare che questo carico sia uno dei più grandi mai visti di recente. È importante sottolineare che queste persone non cercano di introdurre oggetti illegali nel Paese, ma di vendere tali prodotti per ottenere maggiori profitti, acquistandoli in zone dove non viene applicata l’IVA, come ad esempio Hong Kong e Macao.
Centinaia di CPU e RAM nascoste nell’auto, ma la dogana lo scopre
Il testo riporta diversi casi di contrabbandieri che sono stati fermati e scoperti presso gli uffici doganali di Hong Kong – Zhuhai – Macao. Alcuni contrabbandieri si legano i componenti hardware al corpo o li nascondono in monopattini, mentre altri tentano di introdurre la merce in Cina senza successo. In uno dei casi riportati, un contrabbandiere ha cercato di introdurre migliaia di componenti hardware, tra cui CPU, moduli RAM e SSD, tutti ben impacchettati e protetti. Un sistema di controllo automatico ha rilevato l’anomalia e ha scatenato un controllo da parte della polizia. All’ispezione del veicolo, sono stati scoperti i componenti nascosti in un doppiofondo in plastica. Non sono noti i modelli esatti dei componenti, ma si tratta probabilmente di uno dei carichi più grandi visti di recente. Si sottolinea che questi contrabbandieri non cercano di introdurre oggetti illegali nel Paese, ma di venderli per guadagnare di più acquistandoli in zone dove non viene applicata l’IVA, come Hong Kong e Macao.