Legambiente celebra la vittoria: l’innalzamento delle frequenze 5G in Italia è bloccato!

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Legambiente ha festeggiato l’annullamento della norma che prevedeva l’innalzamento dei limiti elettromagnetici per il 5G in Italia. La notizia è stata accolta positivamente dagli ambientalisti, che hanno definito questa decisione “ottima” e sperano che sia definitiva. L’innalzamento dei limiti avrebbe creato un clima negativo per la digitalizzazione del Paese e, quindi, l’annullamento di questa norma è un passo importante per la salvaguardia della salute pubblica.

Nella bozza del decreto legge Asset era previsto l’innalzamento delle frequenze elettromagnetiche per favorire i segnali 5G, ma nel provvedimento delle ultime 24 ore questa disposizione è stata omessa. Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato che questa scelta è auspicabile, in linea con i principi di salvaguardia della salute della popolazione, considerando che gli attuali 6 V/m sono già precauzionali secondo le ultime ricerche.

Legambiente aveva già espresso la propria contrarietà alla decisione del governo di innalzare i limiti, definendola insensata. Gli ambientalisti ribadiscono che non ci sono ragioni tecniche né obblighi di adeguamento o limiti allo sviluppo delle telecomunicazioni, e che i limiti attuali di 6 V/m sono sufficienti per la digitalizzazione del Paese.

Adesso, Legambiente chiede al governo e al Parlamento di attivare immediatamente un tavolo di lavoro e di confronto per definire le strategie da adottare, al fine di raggiungere gli obiettivi di digitalizzazione, ma ponendo al centro la salute di tutti i cittadini, in particolare delle fasce di popolazione più sensibili.

Legambiente festeggia, niente innalzamento frequenze 5G in Italia

Legambiente festeggia la notizia che nel Consiglio dei Ministri è stata respinta la norma che prevedeva l’innalzamento dei limiti elettromagnetici per le frequenze 5G in Italia. La decisione è stata accolta con favore dagli ambientalisti, che ritenevano i limiti proposti pericolosi per la salute. Nonostante la bozza del decreto Legge Asset prevedesse l’innalzamento delle frequenze, nel provvedimento finale questa disposizione è stata eliminata. Legambiente ha commentato positivamente la decisione e ha chiesto al governo e al Parlamento di avviare un tavolo di lavoro per trovare strategie che permettano la digitalizzazione del Paese senza mettere a rischio la salute dei cittadini.