Molti italiani devono affrontare una spesa considerevole per l’affitto di una casa o di un appartamento, una voce che pesa notevolmente sul bilancio familiare. Tuttavia, sia gli inquilini che i proprietari hanno la possibilità di usufruire di agevolazioni che consentono di risparmiare sull’affitto.
Il Fisco ha previsto una serie di agevolazioni fiscali, le quali variano in base al tipo di contratto e al reddito del contribuente. Purtroppo, molti non sono a conoscenza di queste agevolazioni e quindi perdono l’opportunità di risparmiare.
Per affrontare le spese derivanti dall’affitto, sia l’inquilino che il proprietario possono beneficiare di agevolazioni. Ad esempio, l’inquilino può detrarre una parte dell’importo del canone di affitto nella dichiarazione dei redditi o nel Modello 730. Inoltre, il proprietario può ridurre le tasse da pagare stipulando un contratto con cedolare secca.
Le detrazioni variano a seconda dell’importo del reddito, del tipo di contratto e se si tratta di inquilino o proprietario. Nel caso degli inquilini, coloro che hanno un contratto con cedolare secca possono detrarre al massimo 485,80 euro all’anno. Tuttavia, questa cifra si riduce a 247,90 euro se il reddito è compreso tra i 15.493 e i 30.987 euro.
Se l’immobile è considerato abitazione principale e il reddito dell’inquilino non supera i 15.493,71 euro, la detrazione sarà di 300 euro; se invece il reddito supera tale cifra, la detrazione scende a 150 euro. Un’altra detrazione spetta agli inquilini con un’età compresa tra i 20 e i 30 anni: per i primi tre anni di affitto, l’importo detraibile è di 991,60 euro. La stessa detrazione si applica anche ai lavoratori che hanno cambiato residenza e hanno la stessa età anagrafica.
Un altro modo per l’inquilino di risparmiare sull’affitto è richiedere il contributo comunale di integrazione al canone di affitto. Per accedervi, è necessario rivolgersi al Comune di appartenenza, ma vi sono dei requisiti e delle condizioni da rispettare, ad esempio un limite di reddito che non deve superare i 28.000 euro.
Nel caso in cui l’inquilino abbia perso il lavoro, subito un infortunio o abbia gravi problemi di salute, può fare richiesta al Fondo per la morosità incolpevole, gestito dalle Regioni, per ottenere un’altra agevolazione.
Infine, l’unica agevolazione Irpef che i proprietari possono richiedere nell’affitto di un immobile è la cedolare secca, che può essere al 10% o al 21%. Si tratta di una tassa sostitutiva dell’imposta di bollo e di registro, delle addizionali e delle aliquote Irpef dovute in base al contratto.
In conclusione, sia gli inquilini che i proprietari hanno diverse possibilità di risparmiare sull’affitto grazie a agevolazioni fiscali previste dal Fisco. Tuttavia, è importante essere informati su queste agevolazioni e adottare le giuste misure per approfittarne al meglio.
Affitto, arriva il doppio aiuto tra agevolazioni elevate e detrazioni forti
Il testo parla delle agevolazioni e delle detrazioni che permettono a inquilini e proprietari di risparmiare sull’affitto. Affittare una casa o un appartamento rappresenta una spesa considerevole per molti italiani e incide sul bilancio familiare. Tuttavia, esistono agevolazioni fiscali che variano in base al tipo di contratto e al reddito del contribuente. Molte persone non sono consapevoli di queste agevolazioni e perdono l’opportunità di risparmiare. Per esempio, gli inquilini possono detrarre una parte dell’importo del canone di locazione nella dichiarazione dei redditi o nel Modello 730. I proprietari, invece, possono ridurre le tasse da pagare stipulando un contratto con cedolare secca. Le detrazioni variano in base al reddito, al tipo di contratto e se si tratta di inquilino o proprietario. Gli inquilini con contratto di cedolare secca possono detrarre fino a 485,80 euro all’anno, che si riducono a 247,90 euro per redditi compresi tra 15.493 e 30.987 euro. Per gli inquilini con reddito inferiore a 15.493,71 euro e per l’immobile considerato abitazione principale, la detrazione sarà di 300 euro, che scenderà a 150 euro per redditi superiori. Gli inquilini tra i 20 e i 30 anni possono usufruire di una detrazione di 991,60 euro per i primi tre anni di affitto. Altre possibilità per risparmiare sull’affitto sono il contributo comunale di integrazione al canone di affitto e il fondo per la morosità incolpevole gestito dalle Regioni per gli inquilini che hanno perso il lavoro, subito un infortunio o hanno malattie gravi. Infine, i proprietari che danno in affitto un immobile possono beneficiare della cedolare secca, che sostituisce l’imposta di bollo, di registro, delle addizionali e delle aliquote Irpef sul contratto e può essere al 10% o al 21%.