La vittoria dei cittadini: una riforma rivoluzionaria che salverà imprenditori in crisi

0

Negli ultimi periodi, la pressione fiscale in Italia ha raggiunto numeri spaventosi, diventando spesso insostenibile per i singoli cittadini. Tuttavia, in passato è stata introdotta una legge per aiutare le classi sociali più svantaggiate e oggi questa legge viene riproposta con una nuova veste.

Chiamata comunemente “legge salva suicidi”, fa riferimento agli imprenditori che, nel corso degli anni, trovandosi sommersi da debiti impossibili da estinguere, hanno compiuto l’atto estremo di togliersi la vita. Questi fatti hanno destabilizzato la vita politica e sociale del paese, costringendo i Governi a intervenire a causa della preoccupante frequenza con cui queste situazioni si ripresentavano periodicamente.

La prima soluzione è arrivata nel 2012. La Commissione Giustizia del Governo in carica in quel momento ha avviato un processo che, quattro anni dopo durante il Governo Monti, si è tramutato in legge ordinaria, la legge 3/2012. Ma cosa prevede esattamente questa legge?

La legge 3/2012 consente alle persone fisiche, ai professionisti e agli imprenditori che non possono dichiararsi fallibili e che si trovano in stato di sovraindebitamento di ridurre i propri debiti. La riduzione del debito viene stabilita in base a vari parametri, ma questa legge permette addirittura una riduzione drastica del 50% in alcuni casi.

Inoltre, uno dei dettagli più importanti è che la legge 3/2012 consente di rateizzare il debito in rate molto piccole. Sebbene ciò significhi avere un canone mensile da pagare, questo permette a molte persone di respirare dal punto di vista fiscale tra un pagamento e l’altro, senza doversi trovare sommersi da debiti impossibili da estinguere.

La legge “salvasuicidi” consente al debitore di proporre un piano di ristrutturazione del debito, pagando solo ciò che effettivamente può permettersi. La procedura di sovraindebitamento tiene conto dei costi necessari per la sopravvivenza, indipendentemente dall’entità del debito.

Negli ultimi tempi, la legge “salvasuicidi” è tornata all’attenzione della discussione politica, dopo più di 10 anni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. È importante sottolineare che questa legge è rivolta solo a coloro i cui debiti sono collegati all’attività lavorativa. Non si parla quindi di debiti contratti in altri modi, come quelli legati al gioco o ad attività illegali.

Se si è in uno sproporzionato sbilancio rispetto alle somme da restituire, è possibile avviare la procedura rivolgendosi a un Organismo di Composizione della Crisi (OCC), l’unico ente autorizzato dalla Camera di Commercio ad avviare questa procedura di assistenza. Una volta contattato l’OCC, verrà assegnato un gestore della crisi che ci assisterà e a cui dovremo fornire tutte le informazioni necessarie per individuare il miglior metodo di estinzione del debito e ottenere degli sconti.

Le informazioni richieste al gestore della crisi includono l’entità dei debiti, i creditori, i beni posseduti, le dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni e le spese per il bilancio familiare. Una volta completato questo primo passo, sarà necessario fissare un’udienza con un giudice per bloccare eventuali pignoramenti già in atto per almeno 120 giorni.

Tuttavia, operazioni del genere spesso si prestano ad abusi, portando persone che non ne hanno bisogno a richiedere aiuti. Per questo sono stati stabiliti dei criteri di merito, che non riguardano solo i debiti accumulati nel corso degli anni.

Si parla infatti di criteri di merito che permettono di indirizzare la manovra solo ai cittadini più “virtuosi”. Il merito in questo caso viene valutato in base al comportamento delle persone che, nonostante si trovino in situazioni di debito insostenibili, non hanno cercato di ottenere finanziamenti in modi controversi o illegali.

Alcune categorie potrebbero essere escluse da questa legge, come coloro che hanno accumulato debiti in modo premeditato, cioè persone che hanno contratto debiti che sapevano già di non poter restituire. Tuttavia, in questo caso è necessario valutare le dichiarazioni dei redditi e al momento non ci sono certezze.

Saranno quasi sicuramente beneficiari di questa legge gli imprenditori che si sono trovati improvvisamente di fronte a una crisi nel loro settore produttivo o a un incidente che ha causato una riduzione delle risorse di lavoro. Inoltre, anche i familiari stretti del debitore possono beneficiare di questa manovra se vivono con lui.

Vittoria dei cittadini: questa nuova riforma salverà tantissime vite di imprenditori e imprenditrici in difficoltà

La pressione fiscale in Italia negli ultimi anni è diventata molto alta e spesso insostenibile per i cittadini. Per cercare di aiutare le persone in difficoltà, è stata introdotta una legge chiamata “legge salva suicidi”. Questa legge consente a persone fisiche, professionisti e imprenditori che si trovano in stato di sovraindebitamento di ridurre i propri debiti. La legge permette anche di rateizzare il debito in piccole rate. Recentemente è stata introdotta una riforma che limita l’applicazione della legge ai debiti connessi all’attività lavorativa. Per beneficiare della legge, è necessario rivolgersi a un Organismo di Composizione della Crisi (OCC) e presentare un piano di ristrutturazione dei debiti. Non tutti possono beneficiare della legge, ma solo coloro che hanno debiti causati da circostanze impreviste o che sono considerati “virtuosi”. Anche i familiari stretti del debitore possono usufruire della legge se vivono con lui.