La straordinaria maestria di From Software: il segreto dietro i capolavori videoludici

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Dopo un mese dal lancio, abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima Armored Core VI, il nuovo titolo sviluppato dai creatori di Elden Ring, Sekiro e Dark Souls. È sempre interessante vedere in che direzione si sviluppa una serie dopo un periodo di inattività lungo oltre un decennio, soprattutto quando gli sviluppatori si sono guadagnati una reputazione per uno stile di gioco molto specifico nel corso degli anni. Tuttavia, i fan di Armored Core non hanno nulla di cui preoccuparsi: il nuovo capitolo rimane fedele a tutto ciò che ha reso questa saga mech unica fin dal suo esordio.

Fin dai primi movimenti, siamo stati catturati dall’esperienza di gioco: molti titoli che permettono di controllare giganteschi mecha li rendono lenti e pesanti, ma in Armored Core VI il movimento è fluido, reattivo e sorprendentemente veloce. Questo è valido anche quando equipaggiamo i nostri mech con componenti pesanti, rendendoli teoricamente più lenti: possiamo ancora farli sfrecciare sul campo di battaglia a prescindere dalla loro massa. Questo si riflette direttamente nel combattimento, che sfrutta tutte e tre le dimensioni per ottenere un vantaggio sull’avversario. La componente verticale dei combattimenti non solo amplia le possibilità tattiche, ma conferisce anche un fattore “cool” incredibile: una battaglia fantascientifica a mezz’aria tra mezzi armati fino ai denti sarà sempre un’esperienza emozionante, non importa chi siate o cosa vi piaccia.

La libertà di movimento consente ai livelli di essere progettati in modo impressionante: possiamo avere livelli più piccoli con scontri impegnativi 1 contro 1 o enormi città aperte in cui affrontare un intero esercito da soli. I nemici possono essere vere e proprie fortezze mobili cariche di esplosivi o portali nascosti da dove potrebbe apparire un cecchino. Ciò non solo offre una grande varietà nel passaggio da una missione all’altra, ma ci spinge anche a impegnarci nella costruzione dei nostri mech, creando progetti diversi per ogni scenario. La personalizzazione è profonda, sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista del gameplay: con quattro slot per le armi (due anteriori e due posteriori), possiamo scegliere se dotare il nostro mech di strumenti diversi per affrontare situazioni diverse o specializzarci in un solo tipo di arma.

Anche il corpo del mech è importante, poiché il peso e il carico energetico influenzano la velocità di movimento, la capacità di volo e il modo in cui il mech si muove nell’aria. Ad esempio, un mech standard a due gambe vola normalmente, mentre i mech a tre gambe e quelli basati sui carri armati si comportano in modo diverso, scambiando velocità e mobilità con l’abilità di planare. Questi aspetti vengono insegnati tramite brevi tutorial che consentono di mettere subito in pratica le varie caratteristiche dei mech. È bello vedere tutorial solidi e chiari che ci aiutano a comprendere appieno le meccaniche di gioco. È importante imparare queste nozioni, poiché alla fine di ogni livello ci aspetta uno scontro con un boss, che si sono rivelati piuttosto difficili. Durante la nostra prova, abbiamo affrontato tre boss principali e ognuno di loro ci ha messo alla prova in modi diversi per almeno mezz’ora.

Il primo boss, che abbiamo affrontato nella missione tutorial, era un enorme dirigibile armato fino ai denti, richiedendoci di sfruttare al massimo i movimenti e soprattutto la verticalità per superare l’ostacolo. Il secondo boss era un carro armato corazzato estremamente veloce e invulnerabile da tutte le direzioni tranne che dal retro. Infine, l’ultimo boss, che non spoileremo, si è rivelato particolarmente ostico, tanto che non siamo riusciti a sconfiggerlo entro il limite di tempo a nostra disposizione. Tuttavia, tutti i boss sono impegnativi nel modo giusto: ogni volta che abbiamo perso, abbiamo capito cosa avevamo sbagliato e abbiamo cercato di migliorare la nostra strategia. A volte era necessario modificare l’equipaggiamento del nostro mech, altre volte dovevamo imparare i pattern d’attacco, ma in ogni caso eravamo sempre motivati a riprovare, segno di un design dei boss eccellente.

L’unico vero problema di Armored Core VI è il ritmo di gioco: i combattimenti con i boss sono divertenti ed epici, ma rallentano eccessivamente il ritmo delle altre sequenze di gioco. Le missioni standard sono ricche di azione e si concludono in pochi minuti, con un crescendo di adrenalina che culmina in una spettacolare esplosione finale. Anche i combattimenti nell’arena tendono a durare solo uno o due minuti. Il fatto che ci siano entrambi questi stili di gioco è positivo e offre una varietà di esperienze, ma il passaggio tra un tipo di gioco e l’altro, almeno per il momento, risulta un po’ sbilanciato.

Nonostante questo piccolo difetto, il capitolo iniziale di Armored Core VI ci ha divertito moltissimo: la costruzione dei mech e i combattimenti sono complessi, ma non abbiamo mai avuto l’impressione di essere alle prime armi. Prima ancora di rendercene conto, stavamo schizzando da tutte le parti, distruggendo con facilità intere città mobili. E alla fine, non è questo lo scopo principale di un buon gioco di mech?

è stata la mano di From Software

Il nuovo titolo dei creatori di Elden Ring, Sekiro e Dark Souls, Armored Core VI, rimane fedele all’essenza della saga mech sin dalle origini. I movimenti dei mech sono fluidi, reattivi e veloci, indipendentemente dalla loro massa. I combattimenti sfruttano le tre dimensioni dell’ambiente per ottenere un vantaggio sull’avversario. La personalizzazione dei mech, sia dal punto di vista estetico che da quello del gameplay, è profonda, consentendo la creazione di progetti diversi per ogni scenario. I tutorial sono solidi e chiari, insegnando ai giocatori tutte le meccaniche di gioco. Le boss fight sono impegnative e richiedono strategia e abilità per essere vinte. Il ritmo del gioco potrebbe essere un problema, con le sequenze ad alto ritmo che si interrompono durante gli scontri con i boss. Nonostante questo, il gioco è divertente e offre un’esperienza completa. La costruzione dei mech e i combattimenti sono complessi, ma il giocatore riesce a padroneggiarli facilmente. Nel complesso, Armored Core VI è un gioco di mech che offre un’esperienza emozionante e soddisfacente.