La strana scoperta delle rane fluorescenti: cosa c’è dietro?

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In un recente studio guidato dalla biologa Courtney Whitcher della Florida State University, pubblicato su bioRxiv, è emersa una scoperta particolare: le rane fluorescenti sono ancora più interessanti di quanto si pensasse. Nonostante l’esistenza di una malattia che rappresenta una minaccia per le rane, la ricerca ha coinvolto ben 528 esemplari di 151 diverse specie di rane, ognuno dei quali presenta la caratteristica della fluorescenza.

La fluorescenza si manifesta quando la luce viene assorbita e poi emessa in diverse lunghezze d’onda. Questa caratteristica è presente in diversi animali, ma fino ad ora sembrava essere meno diffusa tra le rane. Tuttavia, recenti analisi hanno rivelato che il numero delle specie che adottano questo peculiare sistema si è triplicato. Ma a cosa potrebbe servire questa caratteristica?

Secondo i ricercatori, molto probabilmente la fluorescenza permette a ogni esemplare di segnalare la propria presenza. È importante notare che la fluorescenza si manifesta principalmente durante il tramonto e la serata, e potrebbe aiutare a tenere lontani i principali predatori e rivali. Questa ipotesi trova conferma anche nelle principali aree del corpo interessate dalla fluorescenza, come il dorso e la gola, che sono coinvolte nella comunicazione tra le rane.

Dopo aver visto il cimitero delle rane con 8.000 ossa, che ha svelato il modo in cui sono morte in modo cruento ma affascinante, questa scoperta conferma quanto poco conosciamo ancora sul mondo che ci circonda quotidianamente. La natura continua a sorprenderci con le sue straordinarie peculiarità.

Perché ci sono tutte queste rane… fluorescenti?

Un nuovo studio guidato dalla biologa Courtney Whitcher della Florida State University ha scoperto che molte specie di rane presentano fluorescenza. La ricerca è stata condotta su 528 esemplari appartenenti a 151 specie diverse di rane e ha rivelato che ogni esemplare presenta fluorescenza. Questo fenomeno si verifica quando la luce viene assorbita e poi riemessa in differenti lunghezze d’onda. Secondo i ricercatori, la fluorescenza potrebbe fungere da segnale di presenza e proteggere le rane da predatori e rivali. Le principali aree del corpo interessate sono il dorso e la gola, che sono coinvolte nella comunicazione. Questa scoperta dimostra ancora una volta quanto poco conosciamo il mondo che ci circonda.