La sorprendente resurrezione dei buchi neri: Gli astronomi scrutano un enigma celeste senza precedenti

0

Un gruppo di astronomi, guidato da ricercatori dell’Università di Birmingham, dell’University College di Londra e della Queen’s University di Belfast, ha recentemente fatto una sorprendente scoperta riguardo a un buco nero noto come J221951. Questo buco nero si è rivelato uno degli oggetti astrofisici più luminosi mai osservati. La scoperta è stata presentata durante il National Astronomy Meeting 2023 a Cardiff e sarà pubblicata sul Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.

La scoperta di J221951 è avvenuta nel settembre 2019 grazie ad una ricerca sulla luce elettromagnetica durante un evento legato alle onde gravitazionali. Il team stava utilizzando il telescopio ottico e ultravioletto a bordo dell’Osservatorio Neil Gehrels Swift per cercare prove di una kilonova, che indica la fusione tra una stella di neutroni e un buco nero o un’altra stella. Durante questa ricerca, hanno invece scoperto il buco nero J221951, che si trova a circa 10 miliardi di anni luce di distanza dalla Terra, al centro di una galassia.

Ciò che ha reso questa scoperta ancora più insolita è stato il fatto che il buco nero è apparso blu e non ha cambiato colore o svanito rapidamente come avviene con una kilonova. Secondo gli esperti, la luce emessa da J221951 indica che potrebbe essere stato assorbito materiale proveniente da una stella, che è stata violentemente distrutta dalle forze gravitazionali del buco nero. Questo processo, chiamato spaghettificazione, avviene quando una stella si avvicina troppo al buco nero e viene strappata in pezzi.

Tuttavia, c’è anche un’altra possibile spiegazione per questo fenomeno luminoso. Potrebbe essere che J221951 sia passato da uno stato dormiente ad uno attivo e abbia iniziato a nutrirsi del materiale circostante. Questo processo trasformerebbe il buco nero in un nucleo galattico attivo, che è un’area luminosa alimentata da un buco nero supermassiccio nel centro di una galassia.

Gli astronomi continueranno a monitorare attentamente J221951 per comprendere meglio la sua natura e il suo comportamento. Questo monitoraggio potrebbe fornire importanti indizi per distinguere tra l’evento di perturbazione mareale di una stella da parte di un buco nero e il fenomeno dei nuclei galattici attivi. Ad esempio, se J221951 è associato ad un nucleo galattico attivo, ci si aspetterebbe che la sua luminosità aumenti nuovamente, mentre se è un evento di perturbazione mareale, ci si aspetterebbe che continui ad affievolirsi nel tempo.

Matt Nicholl, uno degli astronomi coinvolti nella ricerca, ha sottolineato l’importanza del monitoraggio continuo di J221951 per calcolare il totale dell’energia rilasciata e comprendere meglio questo fenomeno luminoso. Questa scoperta potrebbe quindi aprirsi a nuove prospettive sulla comprensione dei buchi neri e dei fenomeni che li riguardano.

Anche i buchi neri possono tornare in vita, gli astronomi ne stanno osservando uno folle

Gli astronomi hanno recentemente scoperto un buco nero “inattivo” diventare improvvisamente attivo nelle regioni remote dell’Universo osservabile. La scoperta è stata presentata da un team dell’Università di Birmingham durante il National Astronomy Meeting britannico. Il buco nero, chiamato J221951, è uno dei più luminosi mai registrati e si trova a 10 miliardi di anni luce di distanza. Gli astronomi lo hanno scoperto durante una ricerca sulla luce elettromagnetica mentre cercavano prove di una fusione tra una stella di neutroni e un buco nero. Si ritiene che il buco nero abbia assorbito una stella vicina o che sia passato da uno stato dormiente a uno attivo. Le ricerche sul buco nero continueranno per comprendere meglio questo fenomeno.