La sfida di Twitter: perde metà degli introiti pubblicitari e affronta pesanti debiti

0

Elon Musk ha recentemente confermato che Twitter continua a registrare un cash flow negativo e ha parlato di un “pesante indebitamento” e di un calo del 50% delle entrate pubblicitarie rispetto al periodo precedente. Musk aveva previsto un cash flow positivo per il secondo trimestre del 2023, sostenendo che la maggior parte degli inserzionisti era tornata sulla piattaforma, ma ha ammesso che le cose non sono andate come previsto.

Il CEO di Tesla ha risposto alle domande riguardanti il debito tecnico e i suggerimenti sulla ricapitalizzazione, spiegando che Twitter sta ancora generando un flusso di cassa negativo a causa del calo delle entrate pubblicitarie e del pesante debito ereditato. Musk ha sottolineato che Twitter deve raggiungere un flusso di cassa positivo prima di potersi permettere di fare altri investimenti.

Già nel periodo aprile-maggio, gli introiti pubblicitari di Twitter erano stati pari a 88 milioni di dollari, in diminuzione del 59% rispetto all’anno precedente. Questo calo delle entrate è attribuito anche alla presenza di discorsi di odio e di contenuti pornografici sulla piattaforma, che ha portato gli inserzionisti a riflettere attentamente prima di fare pubblicità su Twitter.

In conclusione, Twitter ancora non riesce a generare un cash flow positivo e deve affrontare sfide significative per aumentare le entrate pubblicitarie e ridurre il debito.

Twitter perde metà degli introiti pubblicitari e sui conti pesano i debiti

Twitter registra ancora un cash flow negativo, con un calo del 50% delle entrate pubblicitarie rispetto al periodo precedente. Elon Musk ha dichiarato che il social media è gravemente indebitato e ha ammesso che la ripresa della pubblicità non è andata come previsto. Musk ha sottolineato che Twitter deve raggiungere un cash flow positivo prima di potersi permettere qualsiasi altra cosa. Nel periodo aprile-maggio, gli introiti pubblicitari di Twitter sono stati di 88 milioni di dollari, in calo del 59% rispetto all’anno precedente. Il calo delle entrate è attribuito alla presenza di discorsi di odio e pornografia sul social, che scoraggiano gli inserzionisti.