La scoperta rivoluzionaria: una proteina che aumenta la memoria e prolunga la vita. Primi test sui primati dimostrano miglioramenti straordinari

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Nuovi risultati scientifici promettenti sono stati pubblicati su Nature Aging, riguardanti un esperimento che potrebbe rivoluzionare i trattamenti per le malattie neurodegenerative. Secondo questo studio condotto dai ricercatori delle università di Yale e della California, l’iniezione di una particolare proteina chiamata klotho potrebbe migliorare le funzioni cognitive delle scimmie anziane.

L’invecchiamento è tradizionalmente visto come un processo irreversibile che inevitabilmente porta alla degenerazione della memoria e della cognizione. Tuttavia, i risultati di questo esperimento suggeriscono che questa tendenza potrebbe essere contrastata con l’utilizzo di una specifica proteina naturale. La klotho è una proteina prodotta dai reni che diminuisce nel nostro corpo con l’avanzare dell’età. Studi precedenti su topi hanno dimostrato che i livelli più elevati di klotho sono associati a una maggiore longevità e a un miglioramento delle funzioni cognitive.

In questo studio, sono state testate le capacità cognitive di 18 scimmie anziane, equivalenti a circa 65 anni umani, prima e dopo l’iniezione di klotho. I risultati hanno mostrato un miglioramento significativo delle capacità cognitive delle scimmie, in particolare per quanto riguarda la memoria spaziale. Le scimmie sono state sottoposte a un test comportamentale in cui dovevano ricordare la posizione di un premio nascosto in vari contenitori. Dopo l’iniezione di klotho, le scimmie hanno dimostrato un aumento della capacità di ricordare correttamente la posizione del premio.

Secondo i ricercatori, questa scoperta potrebbe avere importanti implicazioni per il trattamento dei disturbi cognitivi umani, come il morbo di Alzheimer. Tuttavia, è importante sottolineare che il klotho è ancora in fase di studio e sono necessarie ulteriori ricerche per valutarne l’efficacia e la sicurezza negli esseri umani.

Uno dei punti interessanti di questo studio riguarda la durata dell’effetto della proteina klotho. Nonostante l’organismo smetta di produrre la proteina entro pochi giorni dall’iniezione, l’effetto positivo sulla cognizione è stato osservato per l’intero periodo di due settimane. Questo suggerisce che una sola iniezione di klotho potrebbe avere un effetto duraturo sulle funzioni cognitive, anche se rimangono ancora molte domande da risolvere riguardo alla dose ottimale e alla frequenza di somministrazione della proteina.

Nonostante i promettenti risultati ottenuti in questo esperimento, è importante rimanere cauti e non generare aspettative eccessive. Come sottolineato dai ricercatori stessi, sono necessarie ulteriori ricerche per valutare l’efficacia e la sicurezza della terapia con klotho negli esseri umani. Tuttavia, questa scoperta potrebbe rappresentare un importante passo avanti nella ricerca di nuovi trattamenti per le malattie neurodegenerative e potrebbe aprire nuove possibilità nel campo della terapia anti-invecchiamento.

Una proteina aumenta la memoria e allunga la vita, i primi test sui primati hanno mostrato miglioramenti significativi

Uno studio pubblicato su Nature Aging rivela che l’iniezione di una particolare proteina chiamata klotho può migliorare le funzioni cognitive delle scimmie anziane. Questo potrebbe avere importanti implicazioni per i trattamenti delle malattie neurodegenerative. Il klotho è una proteina naturale prodotta dai reni che diminuisce con l’invecchiamento. Studi precedenti su topi hanno dimostrato che un aumento dei livelli di klotho può prolungare la loro vita e migliorare la loro capacità di apprendimento. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno testato l’effetto dell’iniezione di klotho su scimmie anziane. Dopo l’iniezione, le scimmie hanno mostrato un miglioramento significativo delle loro prestazioni cognitive. Tuttavia, i ricercatori hanno notato che il dosaggio ottimale per ottenere questi benefici è ancora sconosciuto. Nonostante ciò, questi risultati potrebbero aprire nuove strade per il trattamento dei disturbi cognitivi umani legati all’invecchiamento.