La scomparsa dei classici: il dramma della preservazione dei videogiochi, solo l’87% resiste al tempo!

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La preservazione dei videogiochi è un problema molto discusso ma che, forse, non ha una soluzione definitiva. Uno studio condotto negli USA fornisce ora delle percentuali sulle dimensioni di questo problema.

Questi numeri rendono ancora più difficile non giustificare l’esistenza di prodotti come la Metal Gear Solid Collection, l’unica opzione attuale per riavere videogiochi delle generazioni passate. Le case di sviluppo speculano su questo modo di creare prodotti, a volte in modo esagerato come nel caso di Sonic Origins Plus.

Questa situazione è preoccupante per la conservazione della memoria storica dei videogiochi, come afferma uno studio condotto da Video Game History Foundation. Lo studio ha lo scopo di offrire supporto e protezione alle biblioteche e alle organizzazioni che cercano di preservare i videogiochi.

Game History ha condotto questo studio per fornire un quadro reale della situazione, contrariamente a quanto dichiarato dall’ESA (Entertainment Software Association), che ha sostenuto che il lavoro di preservazione danneggerebbe i loro profitti, sostenendo che l’industria sta già facendo un ottimo lavoro nella conservazione della propria storia e nell’offrire accesso ad essa.

Lo studio definisce “classici” i videogiochi pubblicati prima del 2010 negli Stati Uniti e li cataloga in diverse categorie per rappresentare al meglio la diversità dei videogiochi. I risultati dello studio sono amari: solo il 13% dei videogiochi classici pubblicati negli USA è ancora disponibile. Questo può sembrare ovvio, dato che si tratta di videogiochi molto vecchi, ma la Video Game History Foundation fa un parallelo con il cinema per illustrare la gravità della situazione.

La situazione è quindi quella in cui è molto difficile accedere a quasi 9 giochi classici su 10: bisogna cercarli e conservare hardware vintage da collezione, visitare biblioteche che li possiedono o ricorrere alla pirateria.

Questo tema è stato affrontato da personalità illustri come Hideo Kojima e Hideki Kamiya. Inoltre, le vendite dei videogiochi più recenti ci indicano che dovremmo prepararci a dire addio alle copie fisiche, e questo è proprio il cuore del problema.

Il problema della preservazione è reale: l’87% dei videogiochi “classici” non esistono più

La preservazione dei videogiochi è un problema molto discusso, ma che sembra non avere una soluzione reale. Uno studio condotto negli Stati Uniti ha fornito dati sulle percentuali di questo problema. Questi numeri rendono ancora più difficile giustificare la presenza di prodotti come la Metal Gear Solid Collection, che permette di giocare a vecchi videogiochi. Le case di sviluppo sfruttano questa situazione per lucrare, come nel caso di Sonic Origins Plus. Uno studio condotto dalla Video Game History Foundation ha rivelato una situazione preoccupante per la memoria storica dei videogiochi. L’industria dei videogiochi afferma di fare già un ottimo lavoro nella preservazione della propria storia, ma questo studio dimostra il contrario. Solo il 13% dei videogiochi classici pubblicati negli Stati Uniti è ancora disponibile. La situazione è paragonata a quella del cinema, in cui sarebbe come se l’unico modo per guardare il film Titanic fosse trovare una VHS usata. Per accedere ai giochi classici, ci sono poche opzioni: collezionare giochi e hardware vintage, visitare una biblioteca o ricorrere alla pirateria. Il tema della preservazione dei videogiochi è stato affrontato da esperti del settore, e le vendite degli ultimi videogiochi indicano che le copie fisiche potrebbero scomparire.