L’UNESCO, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, ha pubblicato il suo sesto report sul Monitoraggio dell’Educazione Globale. Il report mette in evidenza che le regolamentazioni al di fuori dell’ambito dell’istruzione potrebbero non essere in grado di soddisfare le esigenze tecnologiche necessarie. Si sottolinea quindi l’importanza di concentrarsi sui risultati di apprendimento anziché sugli strumenti digitali. La tecnologia digitale dovrebbe essere considerata un complemento all’interazione faccia a faccia tra insegnanti e studenti, anziché un sostituto.
Il rapporto è stato affiancato dalla campagna #TechOnOurTerms, che chiede di dare priorità alle esigenze degli studenti nelle decisioni riguardanti la tecnologia nell’istruzione, valutando l’applicazione in questione in termini di adeguatezza, equità, basi scientifiche ed effetti sostenibili.
L’UNESCO considera positiva la messa al bando degli smartphone nelle scuole, poiché ciò permetterebbe di affrontare il problema delle distrazioni durante le lezioni, migliorare l’apprendimento e proteggere i bambini dal cyberbullismo.
L’agenzia specializzata delle Nazioni Unite segnala prove che l’uso eccessivo dei cellulari sia associato a una riduzione delle prestazioni scolastiche e che un utilizzo eccessivo degli schermi abbia un effetto negativo sulla stabilità emotiva dei bambini.
La direttrice generale dell’UNESCO, Audrey Azoulay, ha dichiarato che le connessioni online non possono sostituire l’interazione umana e che l’uso della tecnologia digitale nell’istruzione deve essere finalizzato a migliorare l’apprendimento e il benessere degli studenti e degli insegnanti, anziché andare a loro svantaggio.
Il report evidenzia anche l’aumento delle disuguaglianze sociali e del divario educativo causato dalle piattaforme educative digitali, che escludono miliardi di persone nei Paesi a basso reddito. La sicurezza è un’altra preoccupazione, legata alla protezione della democrazia e dei diritti umani.
L’UNESCO fa appello ai governi affinché definiscano principi e obiettivi chiari per regolare l’uso delle tecnologie digitali nell’istruzione, al fine di garantire benefici e prevenire danni agli studenti.
L’Unesco a favore del divieto globale di smartphone nelle scuole
L’UNESCO ha presentato il suo sesto report sul Monitoraggio dell’Educazione Globale, in cui si evidenziano alcune questioni riguardanti l’uso della tecnologia nell’ambito dell’istruzione. Secondo il report, le regolamentazioni per la tecnologia al di fuori dell’educazione potrebbero non soddisfare le sue necessità, e quindi il focus dovrebbe essere posto sugli esiti dell’apprendimento anziché sugli input digitali. La tecnologia digitale dovrebbe essere considerata un complemento all’interazione faccia a faccia con gli insegnanti e non un sostituto. L’Unesco vede inoltre in modo positivo il divieto degli smartphone nelle scuole, poiché si ritiene che possa migliorare l’apprendimento e proteggere i bambini dal cyberbullismo. Il rapporto è affiancato dalla campagna #TechOnOurTerms, che promuove decisioni riguardanti la tecnologia nell’educazione basate sui bisogni degli studenti e valutate in base all’appropriazione, all’equità, alla basa scientifica e alla sostenibilità. L’Unesco sottolinea anche le disuguaglianze sociali e il divario educativo causati dalle piattaforme educative digitali, che escludono molte persone nei Paesi a basso reddito. L’organizzazione invita i governi a definire principi e obiettivi chiari per regolare l’uso delle tecnologie digitali nell’educazione, al fine di garantire il loro utilizzo benefico e prevenire danni agli studenti.