La nuova legge europea che fa tremare le big tech nell’oscurità: scopri cosa sta succedendo!

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Mentre in Europa il Parlamento si prepara a regolamentare l’intelligenza artificiale, un gruppo di aziende hi-tech ha deciso di farsi sentire. L’Unione Europea è sempre stata molto attenta alla sicurezza e alla privacy digitale dei suoi cittadini. Ad esempio, ha approvato il GDPR, che impone norme rigorose sul trattamento dei dati personali da parte delle aziende. Adesso il Parlamento europeo sta lavorando su un progetto altrettanto importante: la prima legge a livello mondiale che regolamenta i fini e le modalità di utilizzo delle intelligenze artificiali. Tuttavia, non tutti sono d’accordo, a cominciare da alcune importanti aziende IT che hanno deciso di far sentire la propria voce.

La legge su cui sta lavorando il Parlamento europeo, chiamata AI Act, è in fase di stesura e prevede la creazione di un sistema di classificazione delle intelligenze artificiali, in base al loro campo di applicazione e alle modalità di utilizzo. L’obiettivo è definire regolamenti chiari e specifici per ogni categoria di AI. Verrà inoltre elaborata una matrice di rischio per individuare azioni e processi che possono rappresentare rischi inaccettabili per la sicurezza e la privacy degli utenti e, in ultima istanza, vietarli. L’intento finale è garantire la presenza di una supervisione umana e che i processi alla base delle operazioni delle AI siano chiari e sicuri per i cittadini. Si prevede che il testo definitivo della normativa venga approvato entro la fine del 2023.

Tuttavia, alcune aziende hi-tech hanno recentemente presentato un documento, esprimendo preoccupazioni sul fatto che un eccesso di norme possa limitare il potenziale della tecnologia AI e vincolarla a parametri troppo restrittivi. GitHub è una delle piattaforme di sviluppo cloud-based che ha sollevato le sue proteste, insieme ad altre importanti aziende come Hugging Face, Creative Commons, Open Future e LAION.

Quali sono i punti fondamentali del documento presentato da GitHub e le altre aziende al Parlamento Europeo? In primo luogo, le osservazioni contenute nel documento sono rivolte a una bozza preliminare del regolamento, che è ancora in fase di definizione. Tuttavia, le aziende hi-tech riconoscono la necessità di normare gli strumenti AI basati su librerie open-source, che vengono distribuiti senza scopo commerciale. Inoltre, ritengono che nella valutazione dei rischi venga considerata anche la dimensione aziendale. Le aziende più piccole potrebbero non avere le risorse finanziarie per conformarsi alle correzioni richieste nel caso in cui le loro tecnologie e attività fossero considerate a rischio.

Uno dei punti che suscita le maggiori proteste riguarda l’impossibilità di effettuare test in ambienti aperti. Attualmente, l’UE intende consentire solo test in ambienti chiusi e controllati, mentre le aziende affermano che sarebbe utile, se non fondamentale, permettere a queste tecnologie di sperimentare situazioni reali. Secondo il documento, vietare i test in ambienti aperti “minerebbe gravemente le possibilità di ricerca e sviluppo”.

Le aziende sollevano anche questioni legate alla definizione stessa di AI. GitHub aveva già espresso le sue osservazioni in un documento del 2022, suggerendo di specificare che il solo codice software non costituisce di per sé un’intelligenza artificiale, ma ne è solo una componente. Questo aiuterebbe a distinguere i modelli di AI già presenti sul mercato dalle attività di ricerca, sviluppo e prototipazione, e attribuire la giusta responsabilità agli attori coinvolti come i provider di rete e i pubblicatori.

Si tratta di osservazioni rilevanti che il Parlamento dovrà valutare attentamente in questa fase di pionierismo legislativo. Si sta scrivendo una nuova pagina tra legislazione e tecnologia, e sia il mondo della tecnologia che quello della legislazione hanno un interesse comune nell’ottenere un esito positivo.

Il documento presentato da GitHub e altre aziende è disponibile sul blog di GitHub a questo indirizzo.

Una legge per normarli e nel buio incatenarli | L’Europa batte i pugni e le big tech impazziscono

Un gruppo di aziende hi-tech sta facendo sentire la propria voce mentre il Parlamento Europeo si prepara a legiferare sull’intelligenza artificiale. L’UE è nota per la sua zelo nella protezione della sicurezza e della privacy digitale dei cittadini, come dimostrato dall’approvazione del GDPR. Tuttavia, non tutti sono d’accordo sulla nuova legge che regolamenta l’uso e gli scopi dell’intelligenza artificiale. GitHub e altre importanti aziende hanno presentato un documento esprimendo le loro preoccupazioni, temendo che un’eccessiva regolamentazione possa limitare le potenzialità di questa tecnologia. Il documento propone diverse osservazioni, tra cui la possibilità di condurre test in ambienti aperti e una migliore definizione dell’intelligenza artificiale. Il Parlamento dovrà valutare attentamente queste osservazioni durante il processo legislativo.