Negli ultimi giorni, l’attenzione degli appassionati di astronomia si è concentrata sulla Luna a causa del fallimento della missione russa che aveva l’obiettivo di atterrare sul satellite. Nonostante questo incidente, va ricordato che lo spazio intorno a noi è infinito e che ci sono ancora molti corpi celesti da osservare. Il James Webb Space Telescope, strumento di osservazione spaziale all’avanguardia, ha recentemente catturato due nuove immagini della Nebulosa ad Anello, un oggetto che ha sempre affascinato i ricercatori.
Le immagini sono state acquisite con due strumenti a bordo del telescopio: il NIRCam, che osserva nel vicino infrarosso, e il MIRI, che osserva nel medio infrarosso. La nebulosa era stata precedentemente osservata anche dal telescopio spaziale Hubble, ma grazie al James Webb sono stati rivelati molti dettagli ancora più spettacolari, grazie agli avanzati processi di post-produzione.
La nebulosa ha una composizione molto interessante. Al suo interno si trovano zone ricche di idrogeno molecolare molto caldo, circondate da un anello sottile composto da molecole ricche di carbonio chiamate “idrocarburi policiclici aromatici”.
Gli scienziati ipotizzano che la forma della nebulosa possa essere legata alla presenza di una seconda stella che orbita intorno ad essa a una distanza simile a quella tra Terra e Plutone, anche se al momento non è stata ancora rilevata e rimane solo un’ipotesi.
Per quanto riguarda le osservazioni e i filtri utilizzati, il telescopio James Webb ha sfruttato specifici occhi, come il NIRCam (con filtri F162M, F212N, F300M e F335M) e il MIRI (con filtri F560W, F770W, F1000W, F1130W, F1280W, F1500W, F1800W, F2100W e F2550W).
nuove immagini della Nebulosa ad Anello sorprendenti
Il James Webb Space Telescope ha catturato due nuove immagini della Nebulosa ad Anello, fornendo ulteriori dettagli su questa affascinante formazione. Le immagini sono state ottenute utilizzando i filtri NIRCam e MIRI per rivelare particolari nel vicino infrarosso e nel medio infrarosso. La nebulosa contiene zone di idrogeno molecolare e idrocarburi policiclici aromatici. Gli scienziati ipotizzano che la formazione della nebulosa potrebbe essere legata alla presenza di una seconda stella che ruota attorno ad essa a una distanza simile a quella tra Terra e Plutone. L’osservazione è stata eseguita utilizzando filtri specifici come F162M, F212N, F300M, F335M per NirCam e F560W, F770W, F1000W, F1130W, F1280W, F1500W, F1800W, F2100W, F2550W per MIRI.