La Generazione Z nel mondo del lavoro: flessibilità e responsabilità sociale come priorità!

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La Generazione Z, composta dai nati tra il 1997 e il 2021, si trova ad affrontare il mondo del lavoro in un periodo storico caratterizzato da difficoltà e sfide, come ad esempio l’aumento del costo della vita. A causa di questi fattori e di altri ancora, le aspettative dei giovani lavoratori nei confronti dell’esperienza aziendale si sono evolute, spingendo le imprese a riconsiderare i propri obiettivi e il modo di operare.

CoachHub, una piattaforma di coaching digitale molto attiva in Europa, ha analizzato le priorità dei lavoratori più giovani e ha elaborato alcuni consigli utili per i dirigenti senior al fine di adattarsi alle nuove richieste e creare un ambiente di lavoro in linea con le aspettative dei dipendenti.

Una delle tendenze emerse è la diffusione del lavoro ibrido in molte aziende. I lavoratori, soprattutto quelli della Generazione Z, sono sempre più attenti all’equilibrio tra vita professionale e privata. La flessibilità degli orari e dei luoghi di lavoro non è più vista come un privilegio, ma come un diritto acquisito. Pertanto, i leader aziendali dovrebbero orientarsi verso un modello di lavoro ibrido che garantisca maggiore efficienza.

Un altro aspetto fondamentale per i giovani talenti è la responsabilità sociale dell’azienda. Tanto i giovani della Generazione Z quanto i Millennial si interessano molto alla posizione etica delle aziende e sono alla ricerca di realtà che promuovano la sostenibilità ambientale e abbiano un impatto sociale positivo. Inoltre, desiderano far parte di organizzazioni inclusive, che promuovano politiche di diversità, equità e inclusione, e avere un ruolo attivo nel processo di cambiamento.

Di conseguenza, i leader aziendali dovrebbero investire in iniziative di sostenibilità, impegnandosi ad attuare politiche ambientali e sociali. Sul fronte dell’inclusività, le aziende dovrebbero proporre corsi dedicati alla diversità culturale, al fine di correggere i pregiudizi e coinvolgere attivamente i dipendenti.

I giovani lavoratori non vogliono rinunciare a una formazione continua e a opportunità di sviluppo professionale. Per questo motivo, le imprese dovrebbero investire in corsi di aggiornamento sia interni che esterni e offrire percorsi di crescita ai propri dipendenti.

Infine, a fronte dell’instabilità economica dilagante, la Generazione Z, così come i lavoratori di tutte le età, richiede una retribuzione adeguata per far fronte all’aumento dei prezzi. Tuttavia, per i giovani lavoratori, lo stipendio non è considerato una priorità assoluta nella scelta del luogo di lavoro. La flessibilità e la qualità generale dell’esperienza lavorativa hanno un peso maggiore.

La Generazione Z rappresenta la principale forza lavoro sia attuale che futura. Le aziende che desiderano avere successo e affermarsi sul mercato devono essere consapevoli dei nuovi bisogni dei dipendenti e adattarsi per creare un ambiente favorevole alle ultime generazioni.

Lavoro: la Generazione Z cerca flessibilità e responsabilità sociale

La Generazione Z, composta dai nati tra il 1997 e il 2021, si trova ad affrontare il mondo del lavoro in un periodo complicato, caratterizzato dall’aumento dei costi di vita. A causa di ciò, le aspettative nei confronti dell’esperienza aziendale stanno evolvendo, costringendo le imprese a rivedere i propri obiettivi e modi di lavorare.

CoachHub, una piattaforma di coaching digitale attiva in Europa, ha identificato le priorità dei giovani lavoratori e ha elaborato alcuni consigli per permettere ai leader aziendali di adattarsi alle nuove richieste e creare un ambiente di lavoro conforme alle esigenze dei dipendenti.

Il lavoro ibrido si è diffuso in molte aziende e la Generazione Z, in particolare, è sempre più attenta all’equilibrio tra vita privata e professionale. La flessibilità degli orari e dei luoghi di lavoro non è più considerata un privilegio, ma un vero e proprio diritto. I leader aziendali dovrebbero quindi incentivare il lavoro ibrido per migliorarne l’efficienza, anziché insistere sul lavoro in presenza.

Un’altra priorità per i giovani talenti è l’impegno sociale dell’azienda: la Generazione Z e i Millennial sono molto attenti all’etica aziendale e ricercano realtà che si occupino di temi come la sostenibilità ambientale e l’impatto sociale. Essi desiderano anche sentirsi parte di un ambiente inclusivo, che promuova politiche di diversità, equità e inclusione, e che avvi il cambiamento.

Aziende dovrebbero quindi investire in iniziative di sostenibilità, impegnandosi ad attuare politiche ambientali e sociali. Per quanto riguarda l’inclusività, dovrebbero offrire corsi dedicati alla diversità culturale, finalizzati a correggere i pregiudizi e coinvolgendo attivamente i dipendenti.

I giovani non vogliono rinunciare alla formazione continua e allo sviluppo professionale, quindi le imprese dovrebbero investire in corsi di aggiornamento on-the-job o esterni e offrire opportunità di crescita ai propri dipendenti.

Infine, la Generazione Z, come tutti i lavoratori, richiede una retribuzione adeguata per far fronte all’aumento dei prezzi. Tuttavia, per i giovani, lo stipendio non è tra le priorità principali nella scelta del luogo di lavoro: la flessibilità e la qualità dell’esperienza professionale hanno un peso maggiore.

La Generazione Z rappresenta la principale forza lavoro attuale e futura. Le aziende che desiderano avere successo e affermarsi sul mercato devono essere consapevoli delle nuove esigenze dei dipendenti e adeguare la propria organizzazione per creare un ambiente favorevole alle generazioni più giovani.