La FTC respinge il blocco dell’acquisizione: Microsoft e Activision pronte a unire le forze nel mondo dei videogiochi.

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La richiesta della Federal Trade Commission (FTC) di bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft è stata negata dalla giudice Jacqueline Scott Corley. La FTC aveva fatto appello alla Corte d’Appello del Nono Circuit, cercando di guadagnare tempo con un blocco temporaneo. Tuttavia, la mossa della commissione antitrust americana è stata respinta dalla giudice Corley, che ha già decretato la vittoria di Microsoft nella causa contro la FTC.

Nonostante il diniego della FTC, la situazione non è ancora risolta. Infatti, mancano circa ventiquattro ore al termine dell’ordine restrittivo, dopo il quale Microsoft potrà procedere con l’acquisizione senza alcun ostacolo. Tuttavia, resta la possibilità che la corte del Nono Circuito si pronunci prima della scadenza dell’ordine restrittivo, creando così un fine settimana movimentato.

Nell’ottica di Microsoft, sarebbe stato preferibile che la giudice allegasse le proprie motivazioni al diniego, conferendo al documento un valore diverso. Tuttavia, la strategia dell’antitrust ha trasformato la situazione in una corsa contro il tempo per entrambe le parti coinvolte.

Questa notizia conferma la volontà di Microsoft di acquisire Activision Blizzard e rappresenta uno sviluppo significativo nel processo di fusione delle due società. Resta da vedere come si evolveranno gli eventi nei prossimi giorni e se la corte riuscirà a pronunciarsi prima della scadenza dell’ordine restrittivo.

Microsoft e Activision, negata la richiesta della FTC sul blocco dell’acquisizione

La giudice Jacqueline Scott Corley ha respinto la richiesta della FTC di bloccare l’acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft fino all’esito dell’appello. La FTC ha fatto appello alla decisione del giudice nella speranza di ottenere più tempo, ma i tempi sono molto stretti. Il termine dell’ordine restrittivo è vicino e Microsoft potrà finalizzare l’acquisizione senza possibilità di appello. Tuttavia, c’è ancora la possibilità che la corte si esprima prima del termine dell’ordine.