La Corte Costituzionale potrebbe emettere una sentenza che potrebbe sconvolgere il sistema di rivalutazione delle pensioni. Attualmente, il Governo Meloni ha adottato un meccanismo di adeguamento delle pensioni in base all’andamento dell’inflazione. Tuttavia, per risparmiare risorse economiche, quest’anno il Governo ha deciso di abrogare la rivalutazione per le pensioni superiori a 4 volte il trattamento minimo. Questa decisione ha suscitato critiche da parte dei pensionati e dei sindacati, che ritengono che possa essere una vera e propria ingiustizia e che potrebbe essere dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale.
La Corte Costituzionale in passato si è pronunciata contro il meccanismo di adeguamento delle pensioni. Ad esempio, nel 1998, è stata abolita la rivalutazione per un anno per le pensioni superiori a 5 volte il trattamento minimo. Nel 2012, la Consulta ha dichiarato illegittima la mancata rivalutazione per 2 anni per le pensioni superiori a 3 volte il minimo. Nel 2019, la Corte ha dichiarato incostituzionale il blocco dell’adeguamento per 3 anni per le pensioni superiori a 5 volte il trattamento minimo e per ulteriori 5 anni per quelle superiori a 100 mila euro lordi annui.
Nella Legge di Bilancio 2023, il Governo ha stabilito nuove regole per l’adeguamento delle pensioni per quest’anno e per il 2024. La rivalutazione sarà del 100% per le pensioni inferiori a 4 volte il trattamento minimo, dell’85% per le pensioni tra le 4 e le 5 volte il trattamento minimo, del 53% per le pensioni tra le 5 e le 6 volte il trattamento minimo, del 47% per le pensioni tra le 6 e le 8 volte il trattamento minimo, del 37% per le pensioni tra le 8 e le 10 volte il trattamento minimo e del 32% per le pensioni superiori a 10 volte il trattamento minimo.
Questo sistema ha suscitato molte discussioni perché prevede penalizzazioni non solo per le pensioni di importo elevato, ma anche per quelle di importo medio. Ad esempio, una pensione che va dai 2.626,90 ai 3.152,28 euro avrà una rivalutazione del 53%.
Al momento non è possibile fare previsioni sul possibile esito della sentenza della Corte Costituzionale. Tuttavia, i sindacati sperano che la Consulta dichiari illegittimo il sistema attuale di rivalutazione delle pensioni, basandosi sulla motivazione utilizzata nel 2019 quando è stata dichiarata incostituzionale la manovra di adeguamento. Resta da attendere il pronunciamento della Corte e vedere quali soluzioni il Governo adotterà.
Pensioni: la Consulta rivoluziona tutto e arrivano gli aumenti forti | Cifre importanti
La Corte Costituzionale potrebbe emettere una sentenza che potrebbe influenzare la rivalutazione delle pensioni. Il sistema di rivalutazione delle pensioni, stabilito dal Governo Meloni, prevede un adeguamento annuale in base all’andamento dell’inflazione. Tuttavia, quest’anno il governo ha deciso di tagliare la rivalutazione per le pensioni superiori a 4 volte il trattamento minimo, suscitando proteste da parte dei pensionati e dei sindacati che ritengono questa decisione ingiusta e potenzialmente incostituzionale. In passato, la Corte Costituzionale si è opposta al meccanismo di adeguamento degli assegni pensionistici. Al momento, non è possibile fare previsioni sulla possibile decisione della Corte Costituzionale riguardo all’attuale metodo di rivalutazione. Tuttavia, i sindacati sperano di ottenere una pronuncia favorevole basandosi sulla motivazione che ha portato alla dichiarazione di incostituzionalità nel 2019. Bisognerà aspettare la decisione della Corte e vedere quali soluzioni adotterà il governo.