Secondo uno studio condotto dall’Università della California, la produzione di carne sintetizzata è molto più dannosa per l’ambiente rispetto all’allevamento bovino tradizionale. Il ciclo di vita della carne coltivata emette fino a 25 volte più anidride carbonica rispetto al manzo proveniente da allevamenti convenzionali.
Tuttavia, dal punto di vista del terreno, degli antibiotici, dei costi ambientali per i nutrienti e dell’uso di acqua, la carne coltivata si dimostra decisamente meno impattante. Nonostante ciò, è importante notare che i sistemi bovini attuali sono ancora molto più efficienti. Per questo motivo, investire nell’efficienza delle aziende zootecniche potrebbe rivelarsi una mossa chiave per il futuro. La carne sintetica rappresenta un’alternativa promettente, ma sono necessari significativi progressi tecnici per renderla competitiva.
Il passaggio a una produzione di carne più sostenibile richiederà un equilibrio tra tecnologia ed efficienza delle pratiche esistenti. La carne coltivata viene ottenuta tramite la coltura di cellule animali non specifiche, le quali vengono indotte a formare tessuti commestibili. Questo processo richiede laboratori specializzati, un alto consumo di energia e la cura dei microrganismi nelle colture.
In sintesi, i prossimi obiettivi da raggiungere sono una riduzione dell’impatto ecologico e un maggior grado di competitività rispetto all’allevamento tradizionale. Questi aspetti sono fondamentali per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale nel futuro.
L’innovazione tecnologica svolge un ruolo fondamentale nel passaggio dalla produzione di carne naturale a quella coltivata. È importante considerare come tale soluzione possa comportare una riduzione dei processi di purificazione e un aumento dell’efficienza operativa. La discussione su questo tema è attualmente in corso, come dimostrato dalla recente proposta di legge presentata al Senato italiano per vietare la produzione e l’importazione di carne coltivata nel paese.
A che punto siamo con il passaggio da carne naturale a carne sintetica?
Secondo uno studio dell’Università della California, produrre carne sintetizzata è molto più dannoso per l’ambiente rispetto all’allevamento bovino comune. Il ciclo di vita della carne coltivata emette fino a 25 volte più anidride carbonica rispetto al manzo. D’altro canto, in termini di terreno, antibiotici, costi ambientali per i nutrienti e acqua, la carne coltivata è sicuramente meno impattante; ma i sistemi bovini attuali sono ancora di gran lunga più efficienti. Passare a una produzione di carne più sostenibile richiederà equilibrio tra tecnologia ed efficienza delle pratiche tutt’ora esistenti. L’obiettivo è un impatto ecologico meno dispendioso e maggior competitività rispetto all’allevamento tradizionale. L’innovazione tecnologica gioca un ruolo fondamentale nel passaggio dalla carne naturale a quella coltivata.