Invalidità e assegno mensile: l’INPS svela nuovi conteggi a sorpresa!

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L’INPS ha fornito delle precisazioni su un problema recente riguardante il conteggio degli assegni mensili di invalidità. Secondo quanto chiarito dall’ente, i redditi rilevanti per la concessione delle prestazioni per invalidità civile devono essere conteggiati a partire da zero. Questo significa che il reddito andrà dichiarato al lordo delle ritenute fiscali e degli oneri deducibili, contrariamente a quanto indicato nella precedente dichiarazione del 2022, in cui si affermava che il reddito dovesse essere dichiarato al netto. Il nuovo messaggio del 2023 spiega quindi le nuove istruzioni.

Le precisazioni riguardano le prestazioni di invalidità collegate al reddito, come ad esempio la pensione di inabilità civile e l’assegno mensile di invalidità. Sono invece escluse dall’applicazione di questa nuova regola l’indennità di accompagnamento, l’indennità speciale e quella di comunicazione. Nel messaggio precedente dell’INPS, si spiegava che ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) si prendevano in considerazione i redditi netti di qualsiasi natura, ad eccezione della prestazione richiesta, delle rendite Inail, delle pensioni di guerra, dell’indennità di accompagnamento e del reddito derivante dalla casa di abitazione.

Più nel dettaglio, tra gli oneri deducibili da non considerare nel reddito figuravano cifre come i contributi previdenziali e assistenziali personali, gli assegni periodici corrisposti al coniuge, i contributi pagati al personale domestico e le donazioni ad organizzazioni non governative.

È importante ricordare che nella prima liquidazione dell’assegno vengono considerati i redditi dell’anno in cui viene presentata la domanda, mentre per gli anni successivi al primo si considerano i redditi da pensione conseguiti nello stesso anno. Per tutti gli altri redditi, invece, l’importo dell’anno precedente fa fede e viene comunicato annualmente tramite il modello Red.

La rettifica dell’INPS specifica che il reddito rilevante nella verifica considera ora anche il reddito lordo delle ritenute fiscali, in quanto la normativa stabilisce che i redditi valutabili ai fini Irpef debbano essere considerati al lordo delle ritenute fiscali. Questa novità comporterà la necessità di ricalcolare gli importi delle prestazioni, potendo portare al migliore dei casi ad una semplice riduzione della misura di prestazione, mentre nel peggiore dei casi potrebbe portare alla revoca della prestazione stessa.

Nel caso in cui l’interessato non comunichi i propri redditi all’INPS o la dichiarazione risulti inesatta o incompleta, la prestazione viene considerata indebita e l’INPS è tenuto a recuperare gli importi erogati. La dichiarazione dei redditi tramite il modello Red è obbligatoria per tutti i cittadini che non devono presentare una dichiarazione all’Agenzia delle Entrate o che la presentano in maniera non integrale. Nel caso in cui i redditi non vengano segnalati, l’INPS invierà un preavviso di sospensione tramite raccomandata, con invito a regolarizzare la situazione entro 60 giorni. In assenza di riscontro, dopo i due mesi previsti, l’INPS sospenderà la prestazione per 120 giorni. Se trascorsi i 4 mesi di sospensione non verrà fornito alcun ulteriore riscontro, la sospensione diventerà definitiva.

In conclusione, l’INPS ha chiarito che per determinare il reddito rilevante per le prestazioni di invalidità civile occorre considerare ora anche il reddito lordo delle ritenute fiscali. Questa precisazione potrebbe comportare la necessità di ricalcoli delle prestazioni e, in alcuni casi, una riduzione o la revoca della prestazione stessa. È quindi fondamentale che i cittadini forniscano in modo corretto e completo le informazioni relative ai propri redditi all’INPS, al fine di evitare problemi e sospensioni delle prestazioni.

Assegno al mese per invalidità: tutti i conteggi da rifare, lo chiarisce l’INPS

L’INPS ha fornito chiarimenti riguardo a un problema recente: gli assegni mensili di invalidità devono essere conteggiati da zero. L’INPS ha modificato le istruzioni riguardo ai redditi rilevanti per le prestazioni di invalidità civile, dichiarando che il reddito deve essere dichiarato al lordo delle ritenute fiscali e degli oneri deducibili, a differenza di quanto dichiarato nella precedente dichiarazione del 2022. I chiarimenti riguardano le prestazioni di invalidità collegati al reddito come la pensione di inabilità civile e l’assegno mensile di invalidità. Tuttavia, alcune prestazioni come l’indennità di accompagnamento, l’indennità speciale e quella di comunicazione sono escluse dai chiarimenti. Inoltre, sono stati specificati alcuni oneri deducibili che non devono essere conteggiati nel reddito, come i contributi previdenziali e assistenziali personali, gli assegni periodici al coniuge, i contributi pagati al personale domestico e le donazioni a organizzazioni non governative. La rettifica dell’INPS stabilisce che il reddito rilevante per la verifica deve considerare anche il lordo delle ritenute fiscali, in conformità con la normativa che prevede che i redditi valutabili ai fini dell’Irpef siano considerati al lordo delle ritenute fiscali. Questa modifica potrebbe comportare la necessità di ricominciare i calcoli e, nel peggiore dei casi, una riduzione o revoca della prestazione. È importante comunicare correttamente i redditi all’INPS, poiché in caso di mancata comunicazione o dichiarazione inesatta/incompleta, la prestazione viene considerata indebita e l’INPS dovrà recuperare quanto erogato. La dichiarazione dei redditi tramite il modello Red è obbligatoria per tutti i cittadini non tenuti a presentare una dichiarazione fiscale o che dichiarano i redditi in modo non integrale. In caso di mancata segnalazione dei redditi, l’INPS invierà un preavviso di sospensione e, se non verrà fornito alcun riscontro entro 60 giorni, la prestazione verrà sospesa per 120 giorni, e in seguito revocata definitivamente se non viene fornito ulteriore riscontro dopo i 4 mesi di sospensione.