Durante il periodo medievale, il combattimento era una pratica comune utilizzata per stabilire la colpevolezza e la punizione di un individuo. Sorprendentemente, gli scontri non si limitavano solo ad uomini, ma coinvolgevano anche donne, come dimostra il libro di Hans Talhoffer intitolato “Fechtbuch” del 1467.
Questo libro, ricco di istruzioni ed illustrazioni, rappresenta le tecniche di combattimento impiegate in quel periodo. Tra le sue pagine, possiamo trovare immagini di uomini e donne che si sfidano in duello.
Si crede che nel medioevo fosse possibile ottenere il divorzio attraverso un combattimento, nel quale il vincitore avrebbe deciso il destino dell’altro con la giustizia estrema della condanna a morte. Il libro di Talhoffer fornisce istruzioni dettagliate su come queste lotte avvenivano.
A causa delle differenze fisiche, l’uomo avrebbe combattuto all’interno di una buca utilizzando una mazza come arma. D’altra parte, la donna era libera di combattere al di fuori della buca, utilizzando una fionda e tre pietre pesanti.
Nel libro, Talhoffer sottolinea l’importanza per la donna di mantenere le distanze dal suo avversario. Infatti, se lei fosse stata troppo vicina, l’uomo avrebbe potuto afferrarla per le gambe, trascinandola a terra e gettandola nella buca.
La fionda e la mazza, tuttavia, erano utilizzate solo all’inizio dello scontro. Una volta immobilizzato l’avversario, si passava a un combattimento corpo a corpo con l’obiettivo finale di condannarlo a morte.
Il medioevo è spesso definito come un periodo oscuro a causa delle numerose brutalità inflitte agli esseri umani, e questo esempio ne è una testimonianza. Colui che sopravviveva al combattimento poteva finalmente vivere una vita senza più legami coniugali. Nel caso in cui il vincitore fosse rimasto ferito, i medici dell’epoca potevano persino suggerirgli di curarsi mangiando il cadavere del nemico defunto.
Tuttavia, è importante sottolineare che il divorzio ha sempre avuto conseguenze negative, sia dal punto di vista fisico che mentale. Nel medioevo, il dolore fisico inflitto durante questi combattimenti era così intenso da risultare mortale.
Nel 1467 si poteva già divorziare, ma in un modo davvero pericoloso
Durante il periodo medievale, i combattimenti erano comuni per determinare il colpevole da giustiziare. Anche gli uomini e le donne potevano combattere tra di loro, come dimostra il libro scritto da Hans Talhoffer nel 1467. Si credeva che fosse possibile divorziare durante il Medioevo e attraverso il combattimento si decideva quale dei due coniugi sarebbe stato giustiziato. Nel libro di Talhoffer si trovano istruzioni su come avveniva questo processo. L’uomo doveva combattere in una buca con una mazza, mentre la donna poteva combattere fuori dalla buca con una fionda e pietre pesanti. La donna doveva mantenere le distanze per evitarne la cattura da parte dell’uomo. Dopo l’immobilizzazione dell’avversario, si passava a un combattimento corpo a corpo per decidere la condanna a morte. Questa pratica brutalmente violenta era una delle numerose brutalità del periodo medievale. Chi sopravviveva poteva vivere senza vincoli matrimoniali. Nel caso in cui il vincitore fosse rimasto ferito, i medici potevano consigliare di mangiare il cadavere del nemico per curarsi. Tuttavia, si può affermare che il divorzio ha sempre avuto un impatto negativo sulla salute fisica e mentale. Nel Medioevo, però, la violenza fisica era così estrema da poter essere mortale.