Incredibile acquisto: 250€ per uno smartphone, ma l’acquirente non ci crede ai suoi occhi!

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Essere a conoscenza delle truffe online è fondamentale per difendersi efficacemente. Per illustrare questo concetto, prendiamo in considerazione un esempio specifico.

Dal momento in cui è nato Internet, la rete è stata caratterizzata da un alto numero di truffe in circolazione, come ad esempio la truffa del principe nigeriano e le prime mail spam. Inganni, falsificazioni, furto di identità e truffe semplici hanno sempre cercato di ingannare gli ingenui, prendendo di mira soprattutto bambini, anziani e persone meno istruite.

Ultimamente, la truffa si è spostata principalmente nel settore dell’e-commerce, poiché gli utenti continuano a cercare incessantemente nuove opportunità di sconto e modi per risparmiare sui propri acquisti. L’opzione preferita è quella di acquistare online, approfittando di forti sconti. Tuttavia, è importante fare attenzione perché al di fuori di piattaforme rinomate come Ebay e Amazon, la rete è piena di siti truffa che non offrono nulla di concreto e hanno come unico scopo quello di truffare persone ingenui o distratte.

Un recente episodio spiacevole è accaduto a un anziano residente a Cortona. Dopo aver acquistato uno smartphone da un sito di vendite online al prezzo di 250 euro, l’uomo non ha mai ricevuto il prodotto. Tuttavia, l’imprenditore aveva già effettuato l’acquisto e i soldi erano scomparsi.

Quale codice IBAN aveva utilizzato l’imprenditore? A prima vista, sembrava che l’uomo avesse utilizzato il codice fornito dal venditore a cui aveva effettuato il bonifico. Tuttavia, l’identità del venditore sembrava sconosciuta e il sito non forniva molte informazioni. Era chiara l’intenzione di truffare.

I carabinieri di Cortona hanno immediatamente iniziato le indagini per risolvere la situazione. Grazie alle loro ricerche complesse e difficili, sono riusciti ad identificare una donna già nota alle forze dell’ordine, intestataria del conto su cui erano stati accreditati i soldi. Questo importo era stato appositamente fatto passare attraverso diverse carte e conti correnti intestati ad altre tre persone.

Anche queste persone sono state indagate e, una volta accertata la loro colpevolezza, sono state denunciate in stato di libertà per il reato di truffa in concorso. Tuttavia, è ancora necessario portarle davanti alla giustizia, poiché si tratta di individui “sfuggenti” e abituati a tali denunce.

Inoltre, uno dei denunciati risulta essere il titolare di diverse linee telefoniche utilizzate per una vasta gamma di truffe internazionali. La denuncia presentata dall’imprenditore si è rivelata quindi molto fruttuosa e ha portato a conseguenze significative.

Questo episodio dimostra ancora una volta l’importanza di essere cauti e attenti quando si effettuano acquisti online. Fare ricerca e verificare l’affidabilità di un sito prima di effettuare transazioni finanziarie è fondamentale per evitarne le conseguenze negative.

Link all’articolo originale: [Paga 250€ per uno smartphone e gli arriva questo: l’acquirente non crede ai suoi occhi](https://www.passionetecnologica.it/2023/08/28/paga-250e-per-uno-smartphone-e-gli-arriva-questo-lacquirente-non-crede-ai-suoi-occhi/)

Paga 250€ per uno smartphone e gli arriva questo: l’acquirente non crede ai suoi occhi

L’articolo parla di come difendersi dalle truffe su Internet, in particolare sul fronte dell’e-commerce. Si racconta di un anziano di Cortona che, dopo aver acquistato uno smartphone da un sito di vendite online, non ha mai ricevuto il prodotto. L’imprenditore aveva fatto il bonifico utilizzando il codice IBAN fornito dal venditore, ma si è poi scoperto che si trattava di una truffa. I carabinieri di Cortona hanno avviato delle indagini e hanno identificato una donna come intestataria del conto sul quale erano stati accreditati i soldi. La donna aveva fatto passare l’importo attraverso molteplici carte e conti correnti. Altre tre persone coinvolte sono state anche denunciate per il reato di truffa. Uno dei denunciati era anche coinvolto in altre truffe internazionali. In conclusione, l’imprenditore ha presentato una denuncia che ha portato a risultati positivi.