Le pensioni si trovano in una situazione difficile con la rivalutazione in arrivo, che potrebbe lasciare senza diritti coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996. Uno degli aspetti della rivalutazione delle pensioni è l’aumento della pensione minima. Questo si traduce, in generale, in una buona notizia per i futuri pensionati, poiché si aspettano di ricevere più soldi ogni mese. Purtroppo, ci sono conseguenze impreviste per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo la data in cui la pensione minima verrà aumentata.
La data in questione è il 1° gennaio 1996, da cui verrà rivalutata la pensione minima. Mentre ciò significa che tutte le persone che hanno iniziato a lavorare dopo tale data avranno diritto a una pensione più alta, al contempo i requisiti minimi verranno alzati, rendendo più difficile raggiungere l’età pensionabile. La pensione minima passerà quindi da 525,38 euro a 563,73 euro, ma per questo aumento potrebbero esserci complicazioni per chi era pronto ad andare in pensione.
Inoltre, i contributi necessari per andare in pensione aumenteranno. Ciò potrebbe costringere alcuni pensionati a rimandare la pensione per raggiungere l’importo richiesto, nonostante avessero già raggiunto la quantità necessaria e soddisfatto i requisiti previsti fino all’inizio dell’anno.
Secondo le nuove normative, coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 dovranno aver accumulato almeno 10.992,73 euro, rispetto ai 10.245,27 euro richiesti fino a quest’anno. Lo stesso vale per la pensione anticipata contributiva, il cui requisito aumenterà da 19.124,50 a 20.519,77 euro, ovvero 1.400 euro in più all’anno. Ciò significa che sarà necessario avere un reddito sufficiente per garantire una pensione mensile lorda di 1.578,44 euro.
Tuttavia, il governo ha approvato alcuni aiuti concreti per i pensionati. L’entità di tali aiuti dipende dall’importo della pensione: una pensione minima di 524 euro avrà un aumento di 11 euro al mese, mentre una pensione di 1000 euro vedrà un aumento tra i 70 e gli 80 euro. Quando si arriva al massimo previsto dal piano pensionistico, ovvero 2.692 euro, l’aumento sarà tra i 160 e i 170 euro al mese. In altre parole, ci sarà un aumento di 10-50 euro lordi ogni 500 euro. Il ricalcolo avverrà fino alla fine del 2022, con un aumento del 2% ogni mese, influenzando tutte le pensioni fino al massimo di 2.692 euro. Il nuovo calcolo entrerà in vigore da ottobre 2023 in poi.
Pensione: se hai iniziato a lavorare dopo questa data potrebbe non spettarti | Tremenda novità
Il testo riporta che le pensioni potrebbero non essere più garantite per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1° gennaio 1996 a causa del processo di rivalutazione delle pensioni. Sebbene l’aumento della pensione minima sia positivo per i futuri pensionati, ci sono delle conseguenze impreviste per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo la data della rivalutazione. I requisiti minimi richiesti per andare in pensione aumenteranno, rendendo più difficile il raggiungimento della pensione. I contributi necessari per la pensione aumenteranno, costringendo alcuni pensionati ad anticipare l’età della pensione per raggiungere la cifra richiesta. Tuttavia, il governo ha approvato degli aiuti concreti per i pensionati, che prevedono un aumento delle pensioni in base all’importo mensile. Il ricalcolo avverrà fino alla fine del 2022, influenzando tutte le pensioni fino a un massimo di 2692 euro. A partire dal 2023, verrà stabilita una rivalutazione finale.