Il mito sfatato: Gli occhiali che filtrano la luce blu sono una fregatura scientifica

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Secondo una ricerca condotta dall’Università di Melbourne, l’utilizzo di lenti specifiche per filtrare la luce blu proveniente dagli schermi potrebbe non essere efficace. La luce blu è presente nello spettro visibile della luce ed è emessa da dispositivi come computer, tablet e smartphone. L’esposizione eccessiva a questa luce potrebbe causare disturbi del sonno, mal di testa e danni oculari come la maculopatia.

Per affrontare questa problematica, molti produttori di lenti offrono occhiali con lenti progettate appositamente per bloccare la luce blu. Tuttavia, una ricerca condotta in Australia ha analizzato 17 studi diversi che esaminavano i presunti benefici di queste lenti. I risultati hanno dimostrato che non vi è alcuna prova scientifica dell’efficacia di tali soluzioni, né per quanto riguarda la salute degli occhi né per la qualità del sonno. Pertanto, il gruppo di ricerca ha sconsigliato l’acquisto di queste lenti, definendole inutilmente dispendiose.

La ricerca, condotta in sei paesi diversi, ha coinvolto dati provenienti da 17 studi, i quali presentavano campioni di partecipanti che variavano da 5 a 156 persone. Tuttavia, il breve periodo di utilizzo degli occhiali (da un giorno a un massimo di cinque settimane) ha reso impossibile trarre conclusioni concrete sui benefici a lungo termine di queste lenti, secondo i gruppi di ricerca.

La dottoressa Laura Downie, che ha diretto i vari gruppi di studio, ha sottolineato che cinque settimane non sono sufficienti per valutare miglioramenti o peggioramenti concreti nella vista di un individuo. Inoltre, la luce blu artificiale emessa dagli schermi costituisce solo una piccola parte rispetto alla luce blu naturale a cui siamo esposti durante il giorno ed è comunque filtrata perifericamente dagli occhi mentre si guarda uno schermo di dimensioni comuni. È stato inoltre dimostrato che la maggior parte delle lenti che affermano di bloccare la luce blu in realtà ne filtrano solo una percentuale molto bassa (15-25%).

Per ottenere una maggiore protezione dalla luce blu, sarebbe necessario utilizzare lenti color ambra, ma ciò comporterebbe una compromissione della resa cromatica, rendendole una soluzione poco interessante per coloro che hanno bisogno di protezione durante lunghe sessioni di lavoro davanti a uno schermo.

In definitiva, questa ricerca mette seriamente in discussione l’utilità delle attuali lenti per la luce blu e suggerisce la necessità di ulteriori studi per valutare l’impatto a lungo termine sulla salute visiva. Al momento, è consigliabile tenere i soldi in tasca e aspettare ulteriori sviluppi in questo campo.

Non comprate gli occhiali che filtrano la luce blu, scientificamente sono una fregatura

Secondo una ricerca condotta dall’Università di Melbourne, l’utilizzo di lenti per filtrare la luce blu proveniente dagli schermi non sembra essere efficace. Questa luce blu, emessa da dispositivi come computer, tablet e smartphone, è ritenuta responsabile di disturbi del sonno, mal di testa e danni oculari. Molte aziende offrono occhiali con lenti progettate per bloccare questa luce, ma la ricerca ha analizzato 17 studi diversi e non ha trovato prove scientifiche dell’efficacia di queste lenti. La durata relativamente breve dei periodi durante i quali sono stati utilizzati gli occhiali ha reso difficile trarre conclusioni a lungo termine sui benefici. La luce blu artificiale emessa dagli schermi rappresenta solo una piccola parte rispetto alla luce naturale a cui siamo esposti durante il giorno e la maggior parte delle lenti filtrano solo una percentuale molto bassa di questa luce. Per una maggiore protezione, sarebbe necessario utilizzare lenti color ambra, ma queste comprometterebbero la resa cromatica. In conclusione, la ricerca suggerisce che ulteriori studi siano necessari per valutare l’effettivo impatto delle lenti per la luce blu sulla salute visiva a lungo termine.