Il magico sparatutto che lascerà il segno – Recensione Immortals of Aveum per PS5

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Personalmente sarei entusiasta di vedere diversi nuovi titoli come Immortals of Aveum. Non perché il gioco mi abbia particolarmente colpito o perché sia un capolavoro assoluto, ma piuttosto perché Ascendants Studios ed Electronic Arts sono riuscite a lanciare una nuova proprietà intellettuale completa. Non si tratta solo di un semplice nuovo gioco, ma di qualcosa con una struttura ben definita e riconoscibile, con una complessa mitologia che lo accompagna. Insomma, si tratta di una nuova IP completa in tutti i suoi aspetti. Se a tutto ciò si aggiunge un gameplay solido e una serie di idee ben realizzate, è evidente come Immortals of Aveum sia un titolo che non può passare inosservato. Naturalmente, non mancano alcuni difetti e imprecisioni, ma nel complesso l’opera prima di Ascendants Studios è molto convincente. Ma procediamo con ordine.

Immortals of Aveum è ambientato in un mondo diviso in cinque regni, in cui la magia scorre abbondante sotto tre diverse forme, conferendo poteri mistici alla popolazione, in particolare ai magni, che sono le persone più talentuose nelle arti magiche. A causa del controllo di questi flussi magici, Aveum è da sempre un campo di battaglia ininterrotto, con una guerra senza fine chiamata sempiguerra. A peggiorare la situazione c’è una grande frattura che si espande costantemente al centro dei cinque regni, erodendo terreno e speranza ad Aveum. Questa situazione viene in gran parte ignorata dai magni e dai comandanti dei regni, che sono impegnati in conflitti per ottenere sempre più potere magico. In questa situazione, che ha un certo parallelo con la realtà odierna, ci metteremo nei panni di Jak, un giovane e talentuoso utilizzatore di magia dotato di una caratteristica unica. A differenza della stragrande maggioranza dei magni, Jak è infatti un triarca, in grado di manipolare e utilizzare tutti e tre i diversi tipi di magia. Questo lo rende un elemento importante nella sempiguerra e, si spera, la chiave per la salvezza di Aveum. Un contesto decisamente intrigante e aperto a molte interpretazioni. Tuttavia, questo potenziale viene sfruttato solo in parte, soprattutto a causa di una narrativa che dipinge Jak come un eterno adolescente. È comprensibile cercare di renderlo “simpatico” nelle prime fasi del gioco quando è solo un orfano, ma vederlo continuare sulla stessa strada dopo anni di addestramento e il raggiungimento dell’élite dell’esercito lascia un po’ l’amaro in bocca. È un errore che viene commesso spesso in diversi media, come ad esempio nel recente Flash, ma che non per questo diventa più facile da sopportare. Jak è in realtà un personaggio carino, forse persino troppo.

Immortals of Aveum può tranquillamente essere descritto come uno sparatutto in prima persona in cui le armi da fuoco sono sostituite dalla magia. Le tre forme di magia presenti nel gioco, blu, rossa e verde, possono essere assimilate a diverse tipologie di armi da fuoco. Ad esempio, la magia blu è simile a un fucile preciso ma con una cadenza di fuoco ridotta, mentre la magia rossa è come un fucile a pompa, con i suoi vantaggi e svantaggi. La magia verde, invece, è simile a una mitragliatrice, con proiettili a ricerca che ricordano la pistola ad aghi iconica di Halo. Ovviamente, Ascendant Studios non si è fermata qui, arricchendo Immortals of Aveum con molte altre caratteristiche che rendono il gameplay vario e dinamico. Ci sono incantesimi più potenti che richiedono del mana, una sorta di barra della furia da utilizzare per scatenare tutta la potenza magica di Jak, e così via. Particolarmente interessanti sono lo scudo, che consente di difendersi dagli attacchi nemici, e una sorta di frusta che può attirare i vari avversari. Insomma, l’arsenale di Jak è vario e soddisfacente da utilizzare sul campo di battaglia. Per incoraggiare i giocatori a utilizzare al massimo queste opzioni, è stato utilizzato il vecchio trucco di rendere alcuni nemici deboli a determinati tipi di magia. Tutto ciò funziona molto bene e offre momenti molto soddisfacenti, soprattutto verso la fine del gioco. Più si avanza in Immortals of Aveum, più i nemici diventano duri e numerosi, raggiungendo livelli di difficoltà particolarmente alti nelle fasi finali, in cui è necessario sfruttare al massimo le abilità speciali di Jak per sopravvivere. Nel complesso, è un lavoro sicuramente degno di nota, anche se ha bisogno di un po ‘di tempo per ingranare davvero, raggiungendo il massimo delle sue potenzialità solo nella seconda metà dell’esperienza.

Ma Jak non è solo un abile combattente, ma anche un mago estremamente dinamico, capace di muoversi con grande agilità. Doppio salto, scivolate e anche brevi voli: le abilità del triarca sono molteplici e molto utili durante il movimento. Grazie a queste abilità, è possibile spostarsi rapidamente sulle mappe di gioco, che sono in linea di massima lineari ma presentano anche zone abbastanza ampie, e attaccare i nemici da varie angolazioni, sfruttando la conformazione del terreno. Questi poteri possono anche essere utilizzati per risolvere alcuni enigmi ambientali, sparsi in tutto il mondo di gioco e che spezzano il ritmo tra un combattimento e l’altro. Non si devono però aspettare enigmi complessi, ma sono un giusto accompagnamento alle altre sezioni di gioco. Le sezioni ambientali sono particolarmente impressionanti, con alcune che sembrano direttamente tratte da un film di Doctor Strange. Come accennato in precedenza, Immortals of Aveum non è un gioco open world, ma presenta diverse zone ridimensionabili più o meno estese. Questo potrebbe non piacere a tutti, ma ha permesso ad Ascendants Studios di lavorare meglio sullo sviluppo dei livelli e di offrire scorci davvero ben realizzati. Tuttavia, non bisogna temere troppo la linearità: Immortals of Aveum non è un gioco su binari e presenta anche alcuni elementi tipici

Recensione Immortals of Aveum | (PS5) Uno sparatutto in salsa magica

Il testo parla del gioco Immortals of Aveum, elogiando la sua capacità di essere una nuova proprietà intellettuale con una struttura ben definita e una mitologia articolata. Nonostante alcuni difetti di gioventù, il gioco riesce a convincere grazie al suo gameplay e alle idee originali. Ambientato in un mondo diviso in cinque regni dove la magia scorre abbondante, il gioco segue le avventure di Jak, un giovane mago dotato di poteri magici speciali. Il gameplay è descritto come un FPS in cui le armi da fuoco sono sostituite da stregonerie e incantesimi. Il protagonista può utilizzare tre tipi di magia diversi, ognuno con caratteristiche uniche. Il gioco offre anche enigmi e puzzle da risolvere, oltre a un sistema di progressione con alberi delle abilità e possibilità di potenziare l’equipaggiamento. Nonostante alcuni problemi tecnici come problemi di frame rate e upscaling, l’esperienza complessiva del gioco è comunque godibile. In conclusione, Immortals of Aveum è considerato un buon gioco con potenziale, anche se presenta alcune limitazioni.