Il futuro dello streaming: 6 utenti su 10 vogliono i pacchetti personalizzati

0

La tendenza dei pacchetti a pagamento che includono più canali e piattaforme video è tornata in auge grazie alle lamentele degli utenti dei servizi di streaming. Dopo anni di crescita del settore, i consumatori si lamentano dei contenuti troppo frammentati tra le varie piattaforme e della difficoltà di cercarli a causa delle diverse app e interfacce. Inoltre, vorrebbero evitare di pagare più servizi di streaming ogni mese.

La richiesta di pacchetti che raccolgono più servizi, magari a un prezzo scontato rispetto alla somma dei singoli abbonamenti mensili, è emersa da una ricerca di mercato negli Stati Uniti, dove i servizi di streaming sono nati prima e si sono diffusi maggiormente. Anche in Europa si è verificata una situazione simile.

Secondo il sondaggio, in media ogni utente di servizi di streaming utilizza 6,4 piattaforme ogni mese, di cui 3,8 a pagamento e 2,6 gratuite. Netflix rimane il servizio preferito, con il 18% del tempo di visione, anche se è in forte calo rispetto al 32% segnalato cinque anni fa. Seguono Amazon Prime Video, YouTube e YouTube TV.

I servizi di streaming a pagamento coprono il 60% del tempo di visione. Gli utenti degli Stati Uniti hanno indicato come possibili fornitori di un pacchetto tutto incluso a pagamento le compagnie telefoniche e internet, nonché i distributori di video multicanale come MVPD. In particolare, Amazon è stato menzionato più volte. Verizon ha recentemente introdotto un pacchetto simile negli Stati Uniti.

Secondo Adriana Waterston, chief revenue officer e insights & strategy lead di Horowitz Research, il recente annuncio del pacchetto +play di Verizon con Netflix, Paramount+ e Showtime è un esempio di dove il settore dovrebbe dirigersi per soddisfare le esigenze dei consumatori e ridurre il tasso di abbandono. Tuttavia, questo è solo l’inizio e i consumatori desiderano menu universali e integrati, guide alla programmazione e funzionalità di raccomandazione e ricerca per semplificare la scoperta dei contenuti nell’ambiente frammentato degli streaming. C’è un crescente utilizzo dei servizi di streaming video gratuiti (AVOD e FAST) negli Stati Uniti, con gli utenti che dedicano un’ora di visione ogni quattro a questi servizi.

In conclusione, la richiesta di pacchetti di servizi di streaming aggregati è in aumento, sia negli Stati Uniti che in Europa. I consumatori vogliono evitare la frammentazione dei contenuti e pagare un unico abbonamento mensile. Le società di telecomunicazioni e i distributori di video multicanale sembrano essere i possibili fornitori di questi pacchetti.

Lo streaming ha rotto, 6 utenti su 10 vogliono i pacchetti

Gli utenti dei servizi di streaming stanno diventando sempre più insoddisfatti a causa dell’eccessiva frammentazione dei contenuti tra diverse piattaforme e dell’inconveniente di dover gestire app e interfacce diverse. Desiderano un’alternativa per evitare di pagare più servizi di streaming ogni mese. La richiesta di pacchetti che includono più servizi, possibilmente a un prezzo scontato, emerge da una ricerca di mercato negli Stati Uniti, dove le piattaforme di streaming sono nate e si sono diffuse prima che altrove. Questo malcontento e le richieste degli utenti statunitensi sembrano prevedere uno sviluppo simile anche in Europa. Secondo il sondaggio, in media ogni utente di streaming utilizza 6,4 piattaforme al mese, di cui 3,8 a pagamento e 2,6 gratuite. Netflix rimane il servizio preferito con il 18% del tempo di visione, ma è in forte calo rispetto a cinque anni fa. Il secondo è Amazon Prime Video, seguito da YouTube e YouTube TV. I servizi di streaming a pagamento monopolizzano il 60% del tempo di visione. Gli utenti statunitensi indicano che vorrebbero un pacchetto tutto incluso offerto da operatori di telefonia e Internet e distributori di video multicanale come MVPD, ma spesso viene menzionato anche Amazon. In USA, Verizon ha appena introdotto un pacchetto del genere. Secondo gli esperti, il settore deve puntare su menu universali e integrati, guide alla programmazione e funzionalità di raccomandazione/ricerca per soddisfare le esigenze dei consumatori e ridurre il tasso di abbandono. Inoltre, c’è un aumento dell’uso dei servizi di streaming video gratuiti, noti come AVOD (Advertising Video On Demand) e FAST (Free ad-supported Streaming Television). Gli utenti intervistati negli Stati Uniti dedicano un’ora di visione ogni quattro a questi servizi.