Il XXI secolo sarà ricordato come un periodo di crescita rapida delle tecnologie digitali, informatiche e di comunicazione. Le grandi aziende in questi settori hanno acquisito sempre più potere, spesso adottando comportamenti illegali come l’evasione fiscale e la mancanza di rispetto per determinati standard. Tuttavia, sembra che l’Unione Europea abbia deciso di intervenire su questo punto con l’emanazione di un nuovo decreto.
Dal 2000 a oggi, si è verificato un incredibile sviluppo delle tecnologie, con vantaggi evidenti come la facilità di interazione attraverso la rete, tramite messaggi, chiamate, videochiamate o e-mail. Tuttavia, questi progressi hanno anche portato problemi, come la crescita delle discriminazioni online e delle violazioni della privacy. Molte aziende operanti in queste aree non rispettano gli standard vigenti e spesso restano impunite.
Con l’entrata in vigore del Digital Service Act (DSA) il 25 agosto scorso, molti colossi di internet saranno obbligati a rivedere le loro politiche pubblicitarie, di trasparenza e moderazione degli utenti. L’obiettivo principale di questo decreto è creare un ecosistema online più sano e sicuro, impedendo la pubblicazione di contenuti illegali o discriminatori e fornendo strumenti per segnalarli agli utenti. Inoltre, verrà posto un freno alla creazione di annunci basati su caratteristiche personali come la sessualità, religione, etnia o credo politico, e le aziende saranno obbligate a rendere più chiari gli algoritmi utilizzati per la diffusione di informazioni e post.
Questo decreto si rivolge principalmente alle grandi aziende che operano nell’Unione Europea, considerando le piattaforme online con più di 45 milioni di utenti mensili come osservate speciali. Alcuni esempi di queste piattaforme sono Alibaba, AliExpress, Amazon Store, App Store, Booking.com, Facebook, Google Play, Google Maps, Google Shopping, Instagram, LinkedIn, Pinterest, Snapchat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube, Zalando, Bing e Google Search.
Le aziende che non rispetteranno il decreto DSA saranno soggette a multe fino al 6% del loro fatturato globale e, nel caso in cui una grande azienda rifiuti di conformarsi a tali leggi, potrà essere sospesa e non potrà più operare nell’Unione Europea. Il decreto DSA rappresenta un passo importante per regolamentare meglio il settore e tutelare gli utenti online.
Pubblicità e colossi di Internet | Il “DSA” metterà i paletti ai Big sulle pubblicità
L’Unione Europea ha pubblicato un nuovo decreto chiamato Digital Service Act (DSA) per regolamentare le aziende tecnologiche che non rispettano gli standard e le tasse. Questo decreto ha l’obiettivo di creare un ambiente online più sano e sicuro. Vengono imposte restrizioni sulla pubblicazione di contenuti illegali e discriminatori, così come sulla creazione di annunci basati su caratteristiche personali. Le aziende dovranno anche fornire maggiore trasparenza sui propri algoritmi. Grandi aziende come Alibaba, Amazon, Facebook e Google sono considerate osservate speciali e potrebbero subire multe fino al 6% del loro fatturato globale se non rispettano il decreto. In caso di violazione persistente, potrebbero essere sospese dalle operazioni nell’Unione Europea.