Il Codice della Strada si rafforza: nuove penalizzazioni per tutti i conducenti

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Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha annunciato nuove proposte volte a rendere più rigido il codice della strada, introducendo norme che aumenteranno le sanzioni e limiteranno le opzioni per i neopatentati. Questa decisione potrebbe essere in parte collegata al caso del gruppo Borderline.

Una delle prime misure riguarda la guida sotto l’effetto di droghe e alcol. Nei casi più gravi, il Ministro si apre alla possibilità di revocare a vita la patente. Salvini commenta: “Visto che il buon senso non basta, la gente dovrà avere paura di mettersi al volante drogato o ubriaco […]. È necessaria un’educazione stradale effettiva a scuola e tolleranza zero per chi commette errori: quindi la revoca della patente per chi è recidivo nella guida sotto l’effetto di alcol o droghe”.

Anche per chi si distrae alla guida, specialmente usando il telefono cellulare, sono previste pene più severe. Salvini ha chiesto alla Polizia Stradale di aumentare i controlli su questa problematica. Buona parte degli incidenti stradali è causata dalla distrazione e se un guidatore viene sorpreso a chattare o a utilizzare il telefono cellulare, verrà fermato immediatamente con la macchina, senza limitarsi alla semplice multa.

Attualmente, la sanzione pecuniaria varia da 165 a 660 euro, con la possibilità di sospensione della patente in caso di recidiva. L’introduzione dell’arresto immediato del veicolo rappresenta quindi un notevole irrigidimento delle misure.

Salvini ha poi riaffermato la sua intenzione di aumentare il limite di velocità a 150 km/h in alcuni tratti stradali, una battaglia che ormai dura da diversi mesi. Il Ministro si dichiara ancora determinato a portare avanti questa iniziativa, anche se al momento le condizioni sembrano poco favorevoli a un vero cambiamento in tal senso.

Le parole di Salvini lasciano intendere una certa preoccupazione per la sicurezza stradale, ma sembrano più una reazione ai recenti eventi di cronaca che il risultato di una riflessione calma. Si percepisce un certo ingenuità nell’idea che “la gente ha paura” significhi automaticamente miglioramento. Tuttavia, le cose non funzionano così, né hanno funzionato così in passato oltre che in parte nelle dittature.

La paura di una multa o di perdere la patente non ha mai impedito a nessuno di compiere atti imprudenti come quelli che stiamo discutendo. Nel caso di un omicidio stradale, l’incarcerazione è già prevista, ma non sembra che ciò stia portando a risultati significativi nella riduzione degli incidenti. Forse il Ministro Salvini sta confondendo l’aumento della sicurezza stradale con una gestione più basilare di vendetta e castigo.

Sarebbe sicuramente utile aumentare la frequenza dei controlli. Non si tratta tanto di incrementare il numero di multe, ma di essere certi che sia individuata e sanzionata ogni violazione pericolosa. Un concetto semplice ma problematico, poiché se aumenti i controlli, puoi ottenere una cittadinanza più disciplinata, ma rischi anche di avvicinarti a uno stato di polizia, il che sarebbe ancora peggiore di avere strade meno sicure.

Il Codice della Strada diventerà più severo per tutti

Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha annunciato nuove proposte per rendere più severe le norme del codice della strada, con l’intenzione di aumentare le sanzioni e limitare le opzioni per i neo-patentati. Le proposte sembrano essere una risposta al recente caso del gruppo Borderline. In particolare, Salvini vorrebbe introdurre la revoca a vita della patente per coloro che guidano sotto l’effetto di droghe e alcolici e punizioni più severe per chi si distrae alla guida, in particolare utilizzando il cellulare. Attualmente, la sanzione pecuniaria per questa infrazione va da 165 a 660 euro, e c’è la sospensione della patente in caso di recidiva. Inoltre, Salvini vorrebbe alzare il limite di velocità a 150 km/h in alcuni tratti, anche se sembra che al momento le condizioni non siano favorevoli a questa proposta. Tuttavia, le parole di Salvini sembrano essere una reazione basata su preoccupazioni per la sicurezza stradale rispetto a un pensiero sereno. Le sue idee sembrano basarsi sulla paura come mezzo per evitare comportamenti pericolosi sulla strada, ma non è stato dimostrato che questa sia una strategia efficace. Inoltre, sarebbe utile aumentare la frequenza dei controlli per garantire una migliore individuazione e sanzione delle violazioni pericolose.