Come giornalista esperto di SEO, notizie ed elaborazione testi, il mio compito è riscrivere e approfondire il seguente testo senza copiarlo, ma attenendomi alle informazioni presenti e scrivendo in italiano:
Come consumatori, è giusto provare indignazione quando sentiamo parlare di “rallentamenti” relativi agli smartphone. Spesso questo termine viene associato ai gestori telefonici che limitano la connessione dati una volta raggiunto il limite di banda, danneggiando così l’esperienza di navigazione.
Tuttavia, esistono anche altre forme di rallentamento che, dal punto di vista degli sviluppatori, hanno una giustificazione. Una di queste è il cosiddetto “throttling delle app”, che può influire sulle prestazioni delle applicazioni utilizzate quotidianamente sui nostri smartphone.
Il rallentamento delle app, noto anche come “app throttling” in inglese, avviene quando i produttori selezionano applicazioni specifiche e modificano il modo in cui interagiscono con le CPU e le GPU degli smartphone. Questo è fatto per limitare le risorse che le app possono utilizzare dall’hardware del dispositivo.
Quando un’app viene rallentata, potrebbe eseguirsi in modo più lento rispetto al normale. Ad esempio, potreste notare tempi di caricamento più lunghi per le diverse attività dell’app o riscontrare problemi di frame rate e scatti frequenti quando state giocando. Se un’app è sempre stata rallentata sul vostro smartphone, è probabile che funzioni più lentamente rispetto alle app simili o impieghi più tempo rispetto a quando viene utilizzata su dispositivi simili.
Questo tipo di rallentamento delle app non è solo un’ipotesi, ma è stato dimostrato che Samsung ha rallentato oltre 10.000 app, non solo per i suoi ultimi telefoni, ma anche per quelli delle generazioni precedenti. La società ha ammesso di farlo e ha dichiarato che non ha intenzione di smettere e che gli utenti non possono farci nulla.
Anche OnePlus è stata scoperta a fare la stessa cosa, interessando app come Netflix, Office, TikTok e molte altre. Gli utenti che hanno scoperto questa pratica sono rimasti delusi, in particolare i giocatori mobili che hanno visto i loro giochi essere de-ottimizzati dai servizi di “ottimizzazione”.
Le aziende hanno diversi motivi per rallentare gli smartphone. Uno di questi è il desiderio di mantenere basse le temperature. Le app esigenti, soprattutto quelle che richiedono molta potenza di esecuzione come i giochi, possono spingere i limiti delle CPU e delle GPU, generando calore. Tuttavia, il calore può danneggiare l’hardware, ridurre le prestazioni e la capacità della batteria. I produttori limitano quindi le risorse che queste app possono utilizzare, mantenendo così le temperature al di sotto dei limiti critici.
Un altro motivo è il risparmio energetico. Limitando le risorse richieste dalle app, si riduce il consumo energetico, aumentando così la durata della batteria. Poiché la durata della batteria è un aspetto importante per i consumatori, i produttori cercano tutti i modi possibili per risparmiare energia e migliorare la durata.
Inoltre, le aziende danno priorità alle funzioni più importanti del dispositivo. Le app che richiedono molte risorse tendono ad essere quelle legate all’entertainment, come le app di streaming o i giochi. Tuttavia, il dispositivo ha anche funzioni essenziali, come le app preinstallate per la gestione dei file, le app di sicurezza e il software del sistema operativo. I produttori danno priorità a queste funzioni e rallentano le app non necessarie per liberare risorse per i processi più importanti.
Tuttavia, non ci sono solo rallentamenti. Le aziende possono anche velocizzare le app e manipolare i risultati dei test benchmark per dimostrare prestazioni superiori dei loro dispositivi. Questo comportamento è stato criticato dalle aziende di benchmarking, alcune delle quali hanno addirittura vietato alcuni modelli di smartphone noti per manipolare i benchmark.
In conclusione, il throttling delle app è una pratica comune che sembra destinata a permanere. Sebbene la maggior parte degli utenti non ne noti gli effetti o non si preoccupi di essi, rappresentando un miglioramento significativo rispetto ai modelli precedenti, i produttori devono ottimizzare il software e gestire il comportamento delle app per garantire prestazioni durevoli e performanti.
I veri motivi per cui le aziende rallentano gli smartphone
Il testo descrive il concetto di “throttling delle app”, cioè la pratica adottata dai produttori di smartphone di limitare le prestazioni di specifiche applicazioni al fine di preservare la temperatura del dispositivo, risparmiare batteria e dare priorità alle funzioni più importanti. Il testo cita esempi di aziende come Samsung e OnePlus che hanno ammesso di rallentare alcune app. Viene spiegato che, se da un lato questa pratica può migliorare la durata della batteria e la performance generale del dispositivo, dall’altro potrebbe influire negativamente sull’esperienza dell’utente. Inoltre, viene sottolineato che alcune aziende potrebbero anche sfruttare il throttling per aumentare artificialmente i punteggi dei test di benchmark. Infine, si conclude affermando che questa pratica sembra essere diffusa e necessaria per garantire la durabilità e le prestazioni degli smartphone attuali.