Combattere gli incendi è un’impresa tutt’altro che facile. Da un lato abbiamo la potenza inarrestabile della natura, che divora tutto ciò che incontra, dall’altro abbiamo l’uomo, uno dei tanti abitanti di questo pianeta. L’uomo però ha dalla sua parte una meraviglia del creato, la mente, che è stata messa a frutto per creare strumenti che possano far fronte alle fiamme.
Tra questi strumenti troviamo l’acqua bagnata. Sì, avete letto bene. Fin dai primi anni del 1900, i vigili del fuoco (che sta lentamente evolvendo verso l’impiego dei robot, come abbiamo visto in un recente articolo su Everyeye.it) hanno utilizzato schiume per combattere gli incendi, le quali sono state via via perfezionate nel corso del secolo successivo. In particolare, si è arrivati ad aggiungere un concentrato di schiuma all’acqua, creando una sorta di “emulsione” che serve a raffreddare l’area colpita e a privare l’incendio di ossigeno. Tuttavia, ciò non è risultato sufficiente.
Proprio per questo motivo, verso la metà degli anni ’60, i vigili del fuoco hanno iniziato ad utilizzare degli agenti bagnanti al fine di rendere l’acqua “più bagnata”. Questi agenti chimici sono dei concentrati liquidi che, miscelati all’acqua in quantità adeguate, riducono notevolmente la tensione superficiale dell’acqua stessa e ne aumentano la capacità di penetrazione e diffusione.
Pensandoci bene, tale spiegazione richiederebbe una frase troppo lunga da scrivere ogni volta. Per questo motivo, questa sostanza viene chiamata “acqua bagnata”, data la sua capacità di infiltrarsi meglio nel bersaglio rispetto all’acqua normale. Quindi, la prossima volta che avrete modo di vedere i pompieri all’opera, ricordate che non stanno semplicemente spruzzando acqua, ma stanno utilizzando una sofisticata miscela di agenti chimici per combattere le fiamme.
I pompieri utilizzano “l’acqua bagnata” per spegnere gli incendi, ecco di che si tratta
I vigili del fuoco utilizzano l’acqua bagnata, un’acqua mista a agenti chimici, per combattere gli incendi in modo più efficace. Questa soluzione, chiamata “acqua bagnata”, ha la capacità di infiltrarsi meglio nel fuoco rispetto all’acqua normale, raffreddando l’area e privando l’incendio di ossigeno. Questo metodo è stato introdotto negli anni ’60 e si è dimostrato molto utile nella lotta agli incendi.
