È da anni ormai che il mercato della telefonia fissa ha visto perdere il monopolio della sola compagnia nazionale, la Telecom, e aprirsi a quello che può definirsi un oligopolio con altre compagnie telefoniche a cui l’utente si può abbonare.
Vodafone, Tiscali, TeleTu, Infostrada, Fastweb sono queste le compagnie che si danno battaglia a suon di offerte per accalappiare nuovi utenti, ma la tariffa più economica non è il solo termine di paragone da prendere in considerazione quando si decide di cambiare compagnia telefonica.
Oggi tutte le compagnie telefoniche offrono pacchetti tutto incluso a cui abbonarsi che includono telefonate e navigazione internet con diverse caratteristiche in base alle esigenze di ciascuno. In questo articolo è proprio di internet che vogliamo parlare, perché la connessione non è uguale per tutti gli operatori e differisce a seconda della zona in cui l’utente abita, persino quartiere e via.
Per capire la questione partiamo con il dire che la quasi totalità della rete telefonica è di proprietà della Telecom che l’ha acquistata quando l’allora SIP è stata privatizzata. Ora bisogna fare una distinzione tra due termini che possono apparire strani e che sono ULL acronimo per Unbundling Local Loop, accesso disaggregato alla rete locale, e Wholesale che tradotto letteralmente significa all’ingrosso.
Nel primo caso, ULL, il provider affitta da Telecom l’ultimo miglio di cavo che arriva nelle nostre case. Nel secondo caso, Wholesale, invece acquista il pacchetto ADSL e voce di sana pianta da Telecom e lo rivende all’utente finale.
Questo comporta delle differenze soprattutto in caso di problemi che richiedono l’intervento dell’assistenza, perché nel caso di ULL l’assistenza viene fornita direttamente dal provider con cui abbiamo fatto il contratto, mentre nel caso di Wholesale sarà la Telecom a dover inviare un tecnico dopo aver ricevuto richiesta dal vostro operatore a cui avete chiesto assistenza. Chiaramente in questo secondo caso i tempi si allungano drasticamente ed è possibile che si possano fraintendere le problematiche passando da una persona all’altra con ulteriori perdite di tempo.
In tutto questo poi bisogna considerare quanto sia grande l’operatore e quindi che potere contrattuale ha nei confronti di Telecom che di fatto è ancora monopolista delle telecomunicazioni in Italia e per la fibra ottica la situazione non è diversa.
Ora come si fa a capire sotto quale copertura si trova la nostra abitazione? Abbiamo due possibilità:
1. la cosa più semplice è chiamare direttamente ciascun operatore e chiederlo (se vi fidate);
2. andare sul sito dell’operatore di nostro interesse e vedere che copertura ha il nostro numero di telefono. Siamo in ULL se possiamo attivare connessioni fino a 20 Mbps altrimenti saremo sotto copertura Wholesale.
In definitiva si può affermare senza dubbio che sull’ultimo miglio non c’è assolutamente alcuna concorrenza: Telecom Italia ne è monopolista di fatto e continua a esserlo. Ma, l’alternativa quale sarebbe? Quella di installare proprie infrastrutture che richiedono lavori lunghi e costosi che porterebbero la concorrenza dei provider minori a morire all’istante, facendo venire a mancare la “concorrenza” stessa e con la perdita di innumerevoli posti di lavoro. Come al solito avviene in Italia il tutto è stato ben congeniato per incappare in una serie di problematiche che portano al mantenimento dello status quo.