Famosi autori denunciano ChatGPT e OpenAI: un caso di violazione di copyright svelato!

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La prima denuncia contro ChatGPT – OpenAI è stata intentata da due autori di libri. I due scrittori affermano che OpenAI ha violato le leggi sul copyright utilizzando i loro romanzi per addestrare il modello di AI generativa di ChatGPT senza ottenere il permesso preventivo. Mona Awad, autrice di libri come Bunny e 13 Ways of Looking at a Fat Girl, e Paul Tremblay, autore di The Cabin at the End of the World, hanno presentato una denuncia presso un tribunale federale di San Francisco. Sostengono che ChatGPT sia in grado di generare “riassunti molto accurati” dei loro romanzi, utilizzando illegalmente materiale protetto da copyright.

Gli avvocati degli autori affermano che i libri sono ideali per addestrare grandi modelli di linguaggio, in quanto sono fonti di prosa ben scritta e di alta qualità. La denuncia sostiene che OpenAI trae profitti ingiusti dalle “scritture e idee rubate” e richiede che la piattaforma sia condannata a risarcimenti monetari a nome di tutti gli autori statunitensi il cui lavoro è stato usato illecitamente per addestrare ChatGPT.

Tuttavia, potrebbe essere difficile dimostrare che gli autori abbiano subito perdite finanziarie specifiche a causa dell’utilizzo di materiale protetto da copyright.

La decisione sul caso potrebbe dipendere dalla valutazione che i tribunali daranno all’uso di materiale protetto da copyright come “fair use”, piuttosto che come semplice copia non autorizzata. Se il tribunale ritenesse che si tratti di “fair use”, OpenAI non sarebbe accusata di illecito, poiché avrebbe il diritto di utilizzare materiale protetto da copyright per scopi d’informazione, critica o insegnamento.

È importante notare che nel Regno Unito una causa simile sarebbe trattata in modo diverso, poiché il concetto di “fair use” non esiste nella legge britannica sul copyright. L’industria editoriale sta cercando di discutere come proteggere gli autori dagli eventuali danni causati dalla tecnologia AI. La Society of Authors (SoA) ha pubblicato una lista di “misure pratiche” per proteggere gli autori e i loro lavori.

Al momento OpenAI non ha commentato la vicenda. Sarà importante monitorare l’evoluzione legale della questione. Nel caso di condanna, OpenAI dovrà prendere misure per evitare futuri procedimenti simili.

Secondo OpenAI, un modello di AI super intelligente previsto entro questo decennio rappresenta una grande opportunità ma anche un rischio estremo per l’umanità, potenzialmente portando all’estinzione dell’umanità stessa. Per evitarlo, OpenAI ha creato una divisione interna speciale per la guida e il controllo.

Due autori denunciano ChatGPT e OpenAi per violazione di copyright

Due autori di libri hanno intentato la prima denuncia contro ChatGPT, il celebre chatbot creato da OpenAI, affermando che l’azienda ha utilizzato i loro romanzi per addestrare il modello di AI generativa senza il permesso. Gli autori sostengono che ChatGPT sia in grado di generare riassunti accurati dei loro libri utilizzando materiale protetto da copyright. Gli avvocati degli autori richiedono la condanna di OpenAI per danni monetari. Tuttavia, potrebbe essere difficile dimostrare le perdite finanziarie specifiche degli autori a causa dell’utilizzo del loro materiale protetto da copyright. La decisione sul caso dipenderà da come i tribunali considereranno l’uso del materiale protetto da copyright come “fair use” o come semplice copia non autorizzata. Nel Regno Unito, la causa sarebbe trattata in modo diverso perché il concetto di fair use non esiste nella legge sul copyright britannica. Al momento, OpenAI non ha commentato la vicenda.