Evita il pignoramento! Scopri strategie infallibili per preservare il tuo patrimonio!

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Se non hai avuto modo di partecipare alla rottamazione quater, non è ancora tutto perduto. Esiste ancora una possibilità di mettersi in regola con il Fisco. Contrarre debiti è una situazione fastidiosa e rischiosa, che può influenzare non solo il proprio stato economico, spesso non proprio roseo, ma anche il proprio stato d’animo. In momenti come questi, ci si può sentire smarriti e talvolta si possono commettere gesti estremi. È fondamentale cercare di sistemare la situazione quanto prima, in modo da poter dormire sonni tranquilli.

Ovviamente, ogni caso è unico e ognuno può gestire i propri debiti come meglio crede. Quest’anno, il governo ha offerto la possibilità di mettersi in regola con il Fisco attraverso la rottamazione quater. Tuttavia, la scadenza per presentare domanda di adesione è stata il 30 giugno scorso. Molte persone hanno aderito a questa iniziativa e l’Agenzia delle Entrate darà una risposta a ciascuna di esse entro il 30 settembre 2023. Successivamente, si procederà con il pagamento delle rate oppure con il pagamento in un’unica soluzione. La prima rata scade il 31 ottobre 2023, sia per coloro che hanno scelto la rateizzazione che per chi ha pagato tutto in una volta.

Ma cosa può fare chi non è riuscito ad aderire alla rottamazione per pagare le cartelle esattoriali? Esiste comunque una soluzione alternativa: la rateizzazione ordinaria. È possibile fare richiesta online o presso gli sportelli fisici dell’Agenzia delle Entrate/Riscossione. Di solito, viene concessa una dilazione di pagamento divisa in 72 rate, che includono anche gli interessi. Questo è diverso dalla rottamazione quater, che non prevedeva interessi. In alcuni casi, la rateizzazione ordinaria può estendersi fino a 120 mesi.

In pratica, è possibile pagare il debito in 10 anni, con rate che superano i 50 euro. Questa soluzione è accessibile ai contribuenti che possono dimostrare difficoltà economiche comprovate, indipendenti dalla loro volontà. Sarà necessario presentare documenti che attestino la capacità del contribuente di adempiere al debito, dimostrando la sua solvibilità. A differenza della rottamazione quater, in caso di ritardi nei pagamenti, la rateizzazione non decade.

È possibile ritardare il pagamento fino a 8 rate, anche se i ritardi non sono consecutivi. È importante tenere presente che l’Agenzia accetta richieste di dilazione straordinaria se l’importo della rata supera il 20% del reddito mensile della famiglia che intende aderire al piano. Infine, è necessario allegare all’istanza un ISEE valido.

In conclusione, se non hai avuto la possibilità di aderire alla rottamazione quater, puoi comunque cercare di metterti in regola con il Fisco attraverso la rateizzazione ordinaria. È importante valutare attentamente le proprie possibilità economiche e presentare una richiesta completa e documentata.

così non rischi il pignoramento

Il testo riporta che se una persona non ha potuto aderire alla rottamazione quater, c’è ancora la possibilità di regolarizzare la propria situazione tributaria con l’Agenzia delle Entrate. Il debito può causare disagio economica e psicologico. La rottamazione quater era un’opportunità offerta dal governo per regolarizzare i debiti con il Fisco, ma la scadenza per presentare la domanda è stata il 30 giugno scorso. Coloro che hanno aderito riceveranno una risposta dell’Agenzia delle Entrate entro il 30 settembre 2023, e poi sarà possibile pagare in rate o in un’unica soluzione entro il 31 ottobre 2023. Per coloro che non hanno aderito alla rottamazione quater, c’è la possibilità di richiedere la rateizzazione ordinaria, che prevede una dilazione in 72 rate con interessi inclusi. In alcuni casi, è possibile dilazionare il pagamento in 120 mesi. È necessario dimostrare le difficoltà economiche e presentare la documentazione che attesti la capacità di pagare il debito. In caso di ritardo nel pagamento, a differenza della rottamazione quater, non viene revocata la rateizzazione. È possibile ritardare il pagamento fino a 8 rate non consecutive. Tuttavia, se la rata supera il 20% del reddito mensile della famiglia, è possibile richiedere una dilazione straordinaria. È importante allegare un ISEE valido alla richiesta.