Esploratore dell’Orizzonte degli Eventi: L’attesissima rivelazione sui buchi neri ha finalmente un’epoca!

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Dopo aver catturato la prima immagine di un buco nero, un gruppo di ricercatori, ingegneri e fisici si è riunito ad Harvard per valutare e sviluppare i piani per la loro prossima impresa. Questo nuovo studio sarà un’indagine ancora più approfondita sugli anelli arancioni e incandescenti che circondano il misterioso e iconico corpo celeste.

Sono già trascorsi quattro anni da aprile 2019, quando un gruppo internazionale di ricercatori, guidato dal Center for Astrophysics di Harvard e dallo Smithsonian (CfA), ha sorpreso il mondo raggiungendo un risultato che fino a pochi decenni fa sarebbe stato considerato quasi impensabile: la cattura dell’immagine di un buco nero utilizzando avanzati telescopi all’avanguardia.

Il mese scorso è iniziato un nuovo capitolo in queste entusiasmanti scoperte riguardanti i buchi neri e nuove ricerche sono state avviate da alcuni dei ricercatori che hanno contribuito all’ottenimento della famosa e virale foto del buco nero. La nuova missione è stata chiamata Event Horizon Explorer e il gruppo spera che possa fornire ulteriori preziose informazioni sui buchi neri situati al centro delle galassie.

Il progetto Event Horizon Explorer ha l’obiettivo di migliorare la nitidezza delle immagini ottenute dall’EHT (Event Horizon Telescope) di un fattore 10, come afferma Michael Johnson, astrofisico presso il CfA. Il team si concentrerà sugli anelli fotonici, che sono formati dalla luce che orbita attorno a un buco nero. Johnson li descrive come “una torta nuziale a più strati, dove ogni volta che la luce orbita, crea un anello più nitido”. Attualmente, gli anelli fotonici non sono visibili nelle immagini dell’EHT poiché sono troppo stretti per poter essere distinti dal resto della luce nelle vicinanze di un buco nero.

Il budget del progetto ammonta a 300 milioni di dollari ed esplorerà la natura dello spazio e del tempo, basandosi sul successo già ottenuto con il progetto Event Horizon Telescope nel 2019. La missione Event Horizon Explorer si concentrerà sulla comprensione della fisica estrema generata dalla forza gravitazionale inesorabile dei buchi neri sulla luce, concentrandosi in particolare sugli anelli luminosi arancioni che circondano questi misteriosi corpi celesti. Si tratta di un progetto di enorme portata che coinvolgerà oltre 70 ricercatori per raggiungere questo obiettivo.

Janice Houston, ingegnere del CfA, ha detto: “Stavamo cercando di capire se ci fossero degli ostacoli. C’era qualche motivo per cui non potevamo realizzarlo entro i prossimi 10 anni? E la cosa entusiasmante è stata che non ce n’erano. Pensiamo di poter accelerare il processo e costruire tutto entro il prossimo decennio”.

È importante precisare che le immagini dei buchi neri ritraggono in realtà le loro “ombre”, ovvero le regioni dello spazio prive di luce. Le aree che circondano i buchi neri sono invece molto luminose, poiché questi corpi celesti sono circondati da materiale surriscaldato attratto dalla loro forte forza gravitazionale. Queste regioni luminose sono note come dischi di accrescimento e talvolta possono provocare esplosioni energetiche quando il materiale all’interno di questi dischi cade nei buchi neri.

Se gli anelli fotonici venissero rivelati, fornirebbero la prova che i buchi neri ruotano, distorcendo lo spaziotempo attraverso le loro rotazioni. Tuttavia, per realizzare queste rivelazioni, l’Event Horizon Explorer dovrà essere progettato con tecnologie particolarmente avanzate, come ricevitori in grado di misurare le linee del campo magnetico e una grande parabola radio.

Peter Kurczynski, scienziato capo delle origini cosmiche presso la NASA Goddard, ha dichiarato: “Questa missione avrebbe profonde implicazioni per diverse priorità identificate dalla comunità astronomica statunitense nell’ultima indagine decennale. È un’opportunità straordinaria per finalmente comprendere come si formino questi enormi buchi neri al centro delle galassie”.

Event Horizon Explorer: trepidazione per tutti, stiamo per avere ulteriori informazioni sui buchi neri

Un gruppo di ricercatori, ingegneri e fisici si è riunito ad Harvard per pianificare la prossima impresa dopo aver catturato la prima immagine di un buco nero. Il nuovo studio si concentrerà sugli anelli arancioni e luminosi che circondano i buchi neri, con l’obiettivo di migliorare la nitidezza delle immagini. Il progetto, chiamato Event Horizon Explorer, utilizzerà avanzati telescopi spaziali e raccoglierà enormi volumi di dati per rivelare gli anelli fotonici dei buchi neri. Ciò potrebbe fornire informazioni preziose sulla natura degli spazio e del tempo e sulle rotazioni dei buchi neri. La missione richiederà tecnologie avanzate e un budget di 300 milioni di dollari, coinvolgendo oltre 70 ricercatori. Questa ricerca avrà profonde implicazioni per diverse aree prioritarie identificate dalla comunità astronomica statunitense.