Se c’è una cosa in cui i moderni giochi di wrestling tripla-A falliscono costantemente sono le modalità storia. Sia le storie di WWE 2K23 che quelle di AEW Fight Forever sono ripetitive, con ben poco di ciò che rende divertente la narrazione del wrestling. Per questo motivo un gioco di ruolo a base di wrestling è una prospettiva allettante, e finalmente qualcuno si è preso la responsabilità di farne uno.
WrestleQuest è ambientato in un paese dei balocchi fatto di stereotipi e parodie sul wrestling, dove Macho Man Randy Savage è una sorta di divinità, con enormi statue che lo ritraggono in ogni grande città – eppure niente Slim Jim, cosa molto deludente. Si capisce subito che questo è un gioco fatto da persone che amano il wrestling, ne capiscono l’intrinseca stupidità e sanno come sfruttarla per ottenere un effetto comico.
Gli sviluppatori hanno persino trovato una soluzione creativa al problema più grande del concept: se avete mai visto film sul wrestling, saprete che spesso non riescono a decidere se questo sport debba avere dei combattimenti veri o sceneggiati nel loro universo, quindi finiscono per fare qualcosa a metà strada tra le due opzioni. WrestleQuest trasforma anche questo aspetto in un punto della trama: mentre la maggior parte dei wrestler parla apertamente di sceneggiatori e copioni, il nostro infantile protagonista rimane beatamente ignaro di tutto ciò e combatte per davvero.
Sebbene abbiamo visto solo l’inizio di questa storia, il racconto ha i piedi ben piantati a terra ed è un buon modo per inquadrare tutti gli aspetti fantastici e stravaganti di questo mondo. Questo è un mondo con guerre tra bande di topi e Mr. Potato in sconto, eppure le vere star del wrestling degli anni ’90 vi si inseriscono perfettamente.
A differenza di adesso, dove i personaggi e le storie sono più realistici, tutti i veri wrestler presenti in questo gioco appartengono all’epoca in cui più grande era meglio e tutto era il più esagerato possibile. Non importava cosa dicessi nei tuoi promo, bastava che lo urlassi. Nel gioco possiamo incontrare “Nasty Boy” Brian Knobs per le strade più malfamate e non sembra minimamente fuori posto – magari non ditegli che ve l’abbiamo detto noi.
Anche l’elemento “worked” del wrestling è ben incorporato nel gameplay: se da un lato abbiamo a disposizione tutti gli elementi standard dei giochi di ruolo, come le statistiche, l’equipaggiamento e gli oggetti, dall’altro è necessario tenere costantemente sotto controllo i livelli di hype della folla. Puoi anche vincere un incontro ma, se il pubblico pensa che sia stato pessimo, non otterrai una buona ricompensa e anzi subirai dei debuff man mano che il combattimento andrà avanti.
L’aspetto positivo del sistema è che, per aumentare l’hype, spesso si deve rinunciare ad attaccare: possiamo provocare l’avversario nel nostro turno per aumentare rapidamente l’hype, tuttavia non solo la taunt occuperà l’intero turno, ma la difesa sarà pure dimezzata. Questo amplia notevolmente il processo decisionale da un turno all’altro di ogni incontro, costringendoti a subire colpi per rendere il match più divertente per i fan – e all’improvviso ti rendi conto che stai inscenando l’incontro proprio come fanno i veri wrestler.
Ciò detto, questo vale solo per gli incontri con i boss, che sono l’unico momento in cui il gioco diventa veramente impegnativo. Come in ogni buon gioco di ruolo a turni, in WrestleQuest si affrontano diversi incontri casuali lungo il percorso, ma sono tutti piuttosto facili e finisci con l’annoiartene presto. Il sistema di combattimento brilla davvero in questi scontri più difficili, ma i suoi difetti vengono a galla quando si può semplicemente spammare l’attacco base più volte per vincere la maggior parte degli incontri.
Abbiamo ancora molto da vedere, forse abbiamo superato soltanto le prime aree del gioco, e c’è la possibilità che le cose diventino molto più difficili in seguito, con una varietà maggiore di nemici e diversi tipi di danni, alterazione di stato e altro ancora in salsa RPG. Solo non sappiamo ancora se WrestleQuest sia il tipo di gioco disposto a seguire questa strada o meno.
Quello che sappiamo è che WrestleQuest è un gioco fatto da fan del wrestling: se anche voi ne siete dei fan, probabilmente lo amerete pure voi. Quanto più conoscerete la storia e i meccanismi interni del business, tanto più apprezzerete la comicità, la narrazione e il gameplay del gioco. Anche se i combattimenti del titolo completo non dovessero essere all’altezza del suo potenziale, da appassionati dello sport entertainment, siamo semplicemente felici che esista.
Scritto da Ryan Woodrow per GLHF
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WrestleQuest provato: mai sognato un RPG sul wrestling? Ora esiste
Il testo descrive come i giochi moderni di wrestling falliscono nella creazione di modalità storia interessanti e divertenti, e introduce WrestleQuest, un gioco di ruolo basato sul wrestling che sembra promettente. WrestleQuest è ambientato in un mondo parallelo pieno di stereotipi e parodie sul wrestling, con wrestler famosi degli anni ’90. Il gioco incorpora l’aspetto “worked” del wrestling nel gameplay, in cui è necessario tenere sotto controllo l’hype della folla durante gli incontri. Il sistema di combattimento del gioco è considerato positivo, anche se gli incontri casuali possono risultare noiosi. Il testo conclude affermando che WrestleQuest è un gioco fatto da fan del wrestling e che i fan apprezzeranno la sua comicità, narrazione e gameplay.