L’ingegnere Miana Windall sta portando a un nuovo livello il concetto di interazione uomo-macchina con circa 25 impianti RFID che risiedono sotto la sua pelle. Questo può far venire i brividi a qualcuno, ma può anche evocare l’immaginario cyberpunk che va di moda in questi giorni, soprattutto dopo le dichiarazioni di Windall secondo cui alcuni di questi impianti potrebbero essere visibili a occhio nudo.
Durante la conferenza sulla sicurezza DEF CON di giovedì, Windall ha spiegato il suo interesse per gli impianti RFID e la sua esperienza nella programmazione di questi dispositivi per l’uso personale. Nonostante la tecnologia RFID abbia radici che risalgono agli anni ’70, non ha ancora espresso appieno il suo potenziale.
Tuttavia, Windall spiega come questi impianti possano rivelarsi utili nella vita di tutti i giorni. Ad esempio, per chi ama uscire senza borsa, l’implantazione di un sensore sotto la pelle permette l’accesso senza sforzo ai metodi di pagamento, all’abitazione, ai servizi pubblici e persino all’assicurazione sanitaria.
Nonostante queste dichiarazioni possano sembrare futuristiche, gli impianti a chip non funzionano come accade nei film di Hollywood. Come ha spiegato Amal Graafstra, fondatore del servizio di impianti Dangerous Things, questi chip non sono attivi, vivi o energizzati quando non è presente un lettore nelle vicinanze.
Questa limitazione indica che l’utilizzo degli impianti RFID è piuttosto circoscritto e, nonostante esistano alcune applicazioni predefinite, di solito l’utente deve avere competenze tecniche per renderli veramente efficaci. Windall avverte inoltre che è importante fare le proprie ricerche e assicurarsi che le proprie aspettative siano realistiche prima di sottoporsi a un intervento chirurgico.
Oltre all’uso personale, molte aziende stanno esplorando le possibilità di utilizzare gli impianti RFID come strumenti di sicurezza. La tecnologia RFID presenta una vulnerabilità intrinseca a causa della necessità di accesso alle credenziali, ma l’avere queste credenziali sotto pelle impedisce il furto di carte di accesso o informazioni.
In conclusione, gli impianti RFID rappresentano un connubio unico tra tecnologia e corpo umano, aprendo nuove possibilità che fino a ora erano limitate all’immaginario fantascientifico. Tuttavia, è importante tenere a mente le numerose questioni legate alla privacy e alla sicurezza, poiché gli utenti finali devono sempre essere consapevoli delle implicazioni e delle eventuali ripercussioni di un’innovazione come l’impianto sotto pelle.
Non volete prendere le chiavi di casa? Potete optare per un chip sotto pelle
L’ingegnere Miana Windall sta portando l’interazione uomo-macchina a un nuovo livello grazie a circa 25 impianti che risiedono sotto la sua pelle. Durante una conferenza sulla sicurezza, ha spiegato come questi impianti possano essere utili nella vita quotidiana, consentendo l’accesso facile ai metodi di pagamento e ad altri servizi senza dover portare con sé borse o tessere. Tuttavia, è importante notare che gli impianti RFID non sono attivi se non sono presenti lettori nelle vicinanze. Inoltre, l’utilizzo di tali impianti richiede un certo livello di competenza tecnica per configurarli correttamente. Prima di rivolgersi a un artista di modificazione del corpo per l’inserimento di un impianto, è importante fare delle ricerche per garantire che sia possibile e che non ci siano rischi per la salute. Gli impianti RFID potrebbero anche essere utilizzati dalle aziende come strumenti di sicurezza, proteggendo le credenziali sotto pelle. Tuttavia, è fondamentale essere consapevoli delle questioni di privacy e sicurezza che possono derivare dall’uso di tali tecnologie. In conclusione, gli impianti RFID aprono nuove possibilità ma richiedono attenzione alle implicazioni e alle potenziali ripercussioni che possono comportare.