Esplora il buio con Lords Of The Fallen | Anteprima e Intervista | Preparati ad affrontare le tenebre!

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Cosa c’è dopo la vita terrena? Questa domanda, apparentemente retorica, ha da sempre rappresentato la fiamma che ha spinto gli studiosi di filosofia a indagare sull’argomento della morte. Molti filosofi si sono arrovellati su qualcosa di così intangibile e, allo stesso tempo, eternamente presente come la morte. Alcuni pensatori hanno addirittura discusso sul fatto che fosse sbagliato considerare la morte come un evento della vita. Wittgenstein, ad esempio, affermava che la morte non fosse un evento della vita: “non si vive la morte”. Mentre Sartre sosteneva che la morte fosse un fatto puro, come la nascita, che ci colpisce dall’esterno e ci trasforma in esteriorità. Ma ogni dichiarazione sulla vita e sulla morte non può essere considerata una sentenza senza contesto, ma piuttosto come una manifestazione di un pensiero comune o individuale sviluppato nella vita. Le dottrine filosofiche sulla vita e sulla morte sono sempre state influenzate dalle credenze religiose, che in certi periodi rappresentavano vere e proprie forze politiche. Tuttavia, anche dalle imposizioni di pensiero più sanguinose, possiamo trarre qualcosa di buono. Ad esempio, la religione cattolica ha introdotto il concetto di Limbo, un’eterna sala d’attesa che differisce dal Purgatorio in quanto non permette la salvezza. Il Limbo è immobilità, staticità, un luogo in cui il tempo sembra non esistere. Recentemente ho avuto l’opportunità di partecipare a un’anteprima riservata ai giornalisti del nuovo gioco Lords Of The Fallen, sviluppato da Hexworks e pubblicato da CI Games. È interessante notare come la filosofia della software house si rifletta nella sua produzione. Lords Of The Fallen è un titolo che punta a rinascere come brand, e stare “ingabbiati in un Limbo”, dentro e fuori dal gioco, porta a riflettere sul progetto stesso. Durante l’anteprima del gioco, ho avuto l’opportunità di parlare con gli sviluppatori e comprendere meglio la loro visione. Lords Of The Fallen è sia un sequel che un reboot, in quanto riprende gli eventi del primo gioco, ma si sviluppa circa 1000 anni dopo e introduce nuove meccaniche di gioco e di creazione del personaggio. La scelta di chiamarlo Lords Of The Fallen invece di Lords Of The Fallen 2 è stata fatta per permettere ai giocatori di godersi il secondo anche senza aver giocato il primo. Tuttavia, le aspettative che avevo per questo nuovo gioco erano alte, pensavo che volesse essere qualcosa di diverso, con un’anima mai vista prima. Ma è andata così? Quando penso al primo Lords Of The Fallen, ricordo un gioco con molti difetti ma con un’anima fortemente presente. Speravo che il nuovo Lords Of The Fallen sarebbe stato simile a Bloodborne, ma purtroppo non è stato così.

Lords Of The Fallen | Anteprima e Intervista | Temete l’oscurità

Il nuovo Lords of the Fallen sembrava promettere qualcosa di diverso, un’anima mai vista prima. Tuttavia, durante l’anteprima a Londra, mi sono reso conto che il gioco ha perso la sua identità unica. Non è un Bloodborne, che riesce ad innovare rimanendo fedele all’eredità dei titoli Souls. Sebbene il gioco abbia migliorato alcuni aspetti rispetto al precedente, come la grafica e le prestazioni, si percepisce ancora una mancanza di precisione nelle collisioni e nei feedback. Inoltre, il gameplay risulta ancora pesante nei movimenti e meno arcade rispetto ai titoli From. Nonostante ciò, il gioco offre ancora una sfida impegnativa per gli amanti dei Souls-like.