Dopo il primo fallimento dell’asta per i diritti televisivi della Serie A, questa settimana si prospetta decisiva per l’assegnazione dei pacchetti che garantiranno la visione del campionato italiano. La Lega si trova di fronte a una vera e propria svolta e le decisioni che prenderà potrebbero avere un impatto fondamentale sul futuro del calcio italiano.
Le opzioni in discussione sono due: altri tre o cinque anni di accordo con DAZN e Sky (con la possibilità di una partita in chiaro su Mediaset) oppure la creazione di un canale della Lega, una soluzione di cui si discute da tempo e che potrebbe portare a una vera rivoluzione nel mondo dei diritti televisivi, nel caso in cui non si riuscisse a raggiungere l’obiettivo di incassare un miliardo di euro all’anno, come sperato dai dirigenti del campionato.
Secondo Il Fatto Quotidiano, il verdetto sulla domanda che sta mettendo in ansia milioni di tifosi italiani, ovvero “dove vedremo la Serie A dal 2024?”, si trova nelle buste contenenti le offerte presentate da DAZN, Sky e Mediaset. Nonostante queste offerte siano top secret, si sa che non hanno raggiunto la soglia minima di 1,15 miliardi di euro all’anno. Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha dichiarato che sono arrivate offerte anche inferiori a 600 milioni di euro, ma in questa fase iniziale delle trattative è normale che i broadcaster abbassino il tiro.
Secondo Il Fatto Quotidiano, il pacchetto 10+3, che prevede sostanzialmente la stessa formula attuale, cioè tutte le partite trasmesse da un broadcaster e tre in coesclusiva, avrebbe suscitato maggiore interesse da parte delle TV. Tuttavia, potrebbero essere arrivate anche offerte per il pacchetto 7+3, che prevede tutte le partite in esclusiva su due diverse TV, con la conseguente necessità di avere due abbonamenti.
Mediaset si sarebbe inserita nel pacchetto 6+3+1, ma secondo il quotidiano di Travaglio, la presenza del Biscione non sarebbe ben vista dagli altri broadcaster, che temono un indebolimento eccessivo dei pacchetti principali con una divisione a tre.
L’azienda che sembra essere in vantaggio in quest’asta è DAZN, che avrebbe offerto oltre 500 milioni di euro, mentre Sky potrebbe spendere poco più di 100 milioni di euro all’anno, a patto di avere i contenuti esclusivi.
Quanto alla durata degli accordi, le offerte puntano a orizzonti temporali più lunghi e, sfruttando la modifica alla Legge Melandri, i broadcaster vorrebbero acquisire i diritti per cinque anni.
Secondo le informazioni raccolte da Il Fatto Quotidiano, le trattative iniziate giovedì dovrebbero partire da una base di 700-750 milioni di euro all’anno, ancora lontana da quanto inizialmente previsto.
altri tre o cinque anni su DAZN e Sky?
La Lega di Serie A si trova in una situazione cruciale per l’assegnazione dei diritti TV del campionato. Ci sono due opzioni: rinnovare con DAZN e Sky per altri tre o cinque anni, con la possibilità di una partita in chiaro su Mediaset, oppure creare un canale della Lega che potrebbe rappresentare una vera rivoluzione. Le offerte presentate da DAZN, Sky e Mediaset non hanno raggiunto la cifra minima di 1,15 miliardi di Euro a stagione. Il pacchetto 10+3, che propone la formula attuale con tutte le partite su un broadcaster e tre in coesclusiva, sembra essere quello più appetibile per le emittenti. Mediaset si sarebbe inserita nel pacchetto 6+3+1, ma la presenza del Biscione non è gradita agli altri broadcaster. DAZN sembra essere la favorita con una proposta superiore ai 500 milioni di Euro, mentre Sky potrebbe spendere poco più di 100 milioni di Euro a stagione per avere i contenuti esclusivi. Le offerte puntano a un contratto di cinque anni utilizzando la modifica della legge Melandri. Le trattative dovrebbero partire da una base di 700-750 milioni di Euro a stagione.