Controlli del Fisco: l’algoritmo che scova i “furbetti” e mette in allarme i contribuenti

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L’Agenzia delle Entrate ha recentemente sviluppato un innovativo algoritmo in grado di individuare eventuali scorrettezze fiscali al fine di scoprire se ci sono persone che hanno evaso le tasse. I controlli fiscali sono una pratica ormai consolidata da anni e rappresentano uno degli aspetti più temuti dai contribuenti, soprattutto a causa delle sanzioni che possono derivare da un’evasione delle tasse. Per questo motivo, l’Agenzia ha continuamente implementato nuove strategie per individuare i vari evasori, e questa volta ha trovato un nuovo modo per smascherarli, attraverso un innovativo algoritmo in grado di individuare i soggetti a rischio.

Ma prima di analizzare in dettaglio il funzionamento di questo nuovo strumento nelle mani dell’Agenzia, è importante comprendere le sanzioni cui si va incontro in caso di evasione fiscale. Quando il fisco scopre irregolarità durante un controllo fiscale, il contribuente riceve generalmente una lettera di notifica dell’esito del controllo, offrendogli la possibilità di regolarizzare la propria posizione. Il pagamento delle somme dovute deve avvenire entro 30 giorni dalla ricezione della prima comunicazione e comprende l’imposta dovuta, gli interessi e una multa ridotta di un terzo rispetto a quella prevista. La multa per omesso o tardivo versamento delle tasse di solito è del 30%, ma può ridursi al 15% se il pagamento avviene entro 3 mesi di ritardo.

Venendo al nuovo algoritmo dell’Agenzia delle Entrate, approvato dal Garante della privacy, si tratta di uno strumento chiamato “Anonimometro” che permette di eseguire controlli in modo anonimo. Tale algoritmo assegna a ciascun contribuente un codice fittizio anziché identificarlo per nome o codice fiscale. In questo modo, se il contribuente risulta in regola con il fisco, rimarrà anonimo e la sua identità non verrà approfondita. Lo scopo di questo algoritmo è quello di prevenire reati fiscali, focalizzando l’attenzione sui contribuenti ad elevato rischio tributario.

Il funzionamento dell’Anonimometro prevede due opzioni di controllo: la prima si basa sulla verifica dei dati finanziari e dei conti correnti, seguita da ulteriori incroci di informazioni. L’alternativa è rappresentata dalla sorveglianza di un gruppo di partite IVA appartenenti ad un determinato settore, seguita dall’analisi dei movimenti relativi ai ricavi e alle spese dichiarate. Questi controlli permettono all’Anonimometro di individuare potenziali irregolarità in diversi settori lavorativi, agevolando così le operazioni di controllo da parte del Fisco.

In conclusione, l’Agenzia delle Entrate si avvale dell’Anonimometro, un nuovo algoritmo che rappresenta un valido strumento per individuare evasori fiscali potenziali, garantendo nel contempo l’anonimato a chi è in regola con il fisco. L’obiettivo principale è quello di prevenire reati di natura fiscale, concentrandosi sui contribuenti a maggior rischio. Tale strumento si affianca alle altre strategie messe in atto dall’Agenzia per contrastare l’evasione delle tasse e garantire una corretta applicazione delle leggi fiscali.

Controlli del Fisco per tutti con il nuovo algoritmo che scova i “furbetti” e non solo, panico tra i contribuenti

Un nuovo algoritmo sviluppato dall’Agenzia delle Entrate è in grado di individuare le persone che hanno evaso le tasse. L’algoritmo, chiamato Anonimometro, assegna a ogni contribuente un codice fittizio per garantire l’anonimato durante i controlli. L’obiettivo è prevenire reati fiscali, concentrandosi sui contribuenti ad alto rischio tributario. Ci sono due opzioni di controllo: controlli finanziari e incroci di dati bancari, o il monitoraggio di specifici settori di attività economica. Questo strumento aiuterà l’Agenzia delle Entrate a individuare eventuali irregolarità e facilitare i controlli fiscali.