Esiste uno strumento che consente di acquisire i requisiti per la pensione anche in assenza di lavoro. A volte, l’attività lavorativa può essere sospesa o interrotta, provocando vuoti contributivi che influiscono negativamente sulla pensione. Secondo il sistema previdenziale attuale, per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari 67 anni di età e 20 anni di contributi.
Al fine di venire in aiuto di coloro che hanno carriere professionali sconnesse, il legislatore ha introdotto l’istituto del riscatto. Ciò consente di coprire i periodi senza contributi e di accumulare i requisiti per il pensionamento. Tuttavia, questa operazione comporta dei costi e richiede l’approvazione dell’INPS.
I contribuenti interessati al riscatto oneroso devono presentare una specifica richiesta all’Istituto di Previdenza, che può essere inviata in qualsiasi momento. L’istanza può essere inviata telematicamente tramite il sito web dell’INPS, con l’aiuto di un CAF/Patronato o chiamando il Contact Center dell’Istituto. È necessario anche fornire la documentazione che prova l’esistenza di un rapporto di lavoro, come libretti di lavoro, buste paga, lettere di assunzione e licenziamento. Se i documenti sono in lingua straniera, è obbligatorio tradurli con la convalida di un’autorità diplomatica o consolare del paese in cui si è svolta l’attività lavorativa. In alternativa, la convalida può essere effettuata da traduttori autorizzati.
È possibile presentare anche dichiarazioni che testimoniano la tipologia e la durata del rapporto di lavoro emesse da istituzioni pubbliche e tradotte appositamente. Infine, gli elementi essenziali del rapporto di lavoro, come la retribuzione o la qualifica ricoperta, possono essere dimostrati anche tramite testimonianze.
Per quanto riguarda i periodi lavorativi all’estero, se il paese in questione non ha siglato alcuna convenzione in materia di sicurezza sociale con l’Italia, il contribuente ha il diritto di richiedere il riscatto. È possibile riscattare l’intera durata dell’attività lavorativa svolta all’estero o solo una parte di essa. In questo caso, si ha la possibilità di effettuare il riscatto solo per le settimane necessarie per soddisfare i requisiti per il pensionamento. I contributi verranno riconosciuti solo dopo il pagamento dell’importo dovuto. Anche in questo caso, è necessario fornire la documentazione che attesta l’esistenza e la durata del rapporto di lavoro.
Contributi extra e pensione subito in questo modo: ecco come fare | Novità INPS
Esiste la possibilità di maturare i requisiti per la pensione anche quando non si lavora. Ci possono essere periodi di lavoro interrotti o sospesi che causano un vuoto contributivo che influisce sulla pensione. Per accedere alla pensione di vecchiaia, oltre all’età di 67 anni, sono necessari almeno 20 anni di contributi. Per venire incontro a coloro che hanno avuto carriere interrotte, è previsto il riscatto dei periodi non coperti da contributi, che permette di colmare il vuoto contributivo e ottenere i requisiti per la pensione. Si tratta di un’operazione che ha dei costi e richiede l’approvazione dell’INPS. Per richiedere il riscatto, è necessario presentare una richiesta apposita all’INPS, allegando la documentazione che attesta l’esistenza del rapporto di lavoro, come libretti di lavoro, buste paga, lettere di assunzione e licenziamento. Nel caso in cui i documenti siano in una lingua straniera, è obbligatoria la traduzione convalidata da un’autorità diplomatica o consolare o da traduttori autorizzati. Anche le dichiarazioni o testimonianze possono essere utilizzate per dimostrare gli elementi essenziali del rapporto di lavoro. È possibile richiedere il riscatto anche per periodi lavorativi all’estero, purché il Paese non abbia convenzioni in materia di assicurazione sociale con l’Italia. Si possono riscattare interi periodi o solo una parte di essi, pagando una somma dovuta. Anche in questo caso è necessario dimostrare l’esistenza e la durata del rapporto di lavoro.