La privacy sembra essere un concetto lontano ormai dimenticato, soprattutto in Francia. Il paese sta vivendo un repentino cambiamento che presto permetterà al governo di spiare gli smartphone di tutti i cittadini.
Nel mezzo delle proteste in corso, la Francia ha recentemente promulgato una nuova legge che consentirà alla polizia di accedere in remoto alle telecamere, ai microfoni e al GPS dei telefoni cellulari e di altri dispositivi dei sospetti. Secondo quanto riportato da Le Monde, questa legge è stata criticata dai francesi come una “carta del sorvegliante” che permette alla polizia di accedere liberamente alla localizzazione dei cittadini, senza restrizioni.
Inoltre, la polizia sarà in grado di attivare le telecamere e i microfoni per effettuare registrazioni video e audio dei sospetti. Tuttavia, si presume che questa legge si applicherà solo ai sospetti di crimini punibili con almeno cinque anni di carcere. Il Ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti ha dichiarato che la nuova disposizione avrà un impatto solo su poche dozzine di casi all’anno.
La Quadrature du Net, un gruppo francese di difesa dei diritti digitali, ha dichiarato su Twitter che la polizia avrà accesso al suono e all’immagine di qualsiasi dispositivo connesso, come telefoni, altoparlanti, microfoni, telecamere dei computer e sistemi informatici delle auto, senza il consenso delle persone interessate.
Questa nuova legge è stata approvata in un momento in cui il governo francese ha già ampliato l’autorità della polizia tramite l’utilizzo di droni per il monitoraggio dei civili. Nel 2021, il Parlamento francese ha approvato una legge che ha consentito alla polizia francese di utilizzare droni per il controllo della popolazione, con l’obiettivo di proteggere gli agenti di polizia dai manifestanti sempre più violenti, come riportato dal New York Times.
La promulgazione di questa nuova legge in Francia solleva preoccupazioni sulla privacy e sulla possibilità di un eccessivo controllo da parte delle forze dell’ordine. L’accesso remoto alle telecamere, ai microfoni e al GPS dei dispositivi dei sospetti solleva interrogativi sulla protezione dei dati personali e sulla possibile violazione dei diritti individuali. La società civile e gli attivisti critico il potere ampio concesso alla polizia senza un adeguato controllo e la potenziale violazione dei diritti individuali.
Allarme Privacy: ora possono spiarci tutti ed in qualsiasi momento dalla fotocamera | Governo vara Legge, siamo tutti osservati speciali
In Francia è stata approvata una nuova legge che permette alla polizia di accedere in remoto alle telecamere, ai microfoni e al GPS dei telefoni cellulari e di altri dispositivi dei sospetti. La legge è stata criticata come una violazione della privacy, poiché consente alla polizia di monitorare i cittadini senza restrizioni. La polizia potrà anche attivare le telecamere e i microfoni per effettuare registrazioni video e audio. La legge si applicherà solo ai sospetti di crimini gravi e si stima che riguarderà solo pochi casi all’anno. La nuova disposizione solleva preoccupazioni sulla protezione dei dati personali e sulla possibilità di un utilizzo indiscriminato da parte delle forze dell’ordine. La critica riguarda l’ampio potere concesso alla polizia senza un adeguato controllo e la potenziale violazione dei diritti individuali.