Quando si eredita un immobile, una delle questioni che sorge è chi deve pagare l’IMU (Imposta Municipale Unica). Questo è un problema che può verificarsi soprattutto quando si tratta di patrimoni che includono case disabitate, ruderi, immobili fatiscenti o in stato di degrado. Anche quando l’immobile è in buone condizioni, possono esserci dei problemi legati alla divisione dei beni tra gli eredi, soprattutto quando sorgono litigi tra i familiari del defunto. Inoltre, il carico fiscale rappresentato dall’IMU può aggravare la situazione per gli eredi che accettano l’eredità.
Ma come viene ripartita l’IMU tra gli eredi? Se uno degli eredi è esente dall’imposta perché risiede nell’immobile e lo considera la sua prima casa, questa agevolazione vale anche per gli altri eredi? E cosa succede quando il coniuge superstite resta a vivere altrove pur essendo erede? Vediamo come vengono affrontate queste situazioni.
Dopo la morte di una persona, i beni, compresi gli immobili, passano agli eredi secondo le disposizioni testamentarie o, in mancanza di queste, secondo le regole stabilite dal Codice Civile, che riservano quote per gli eredi legittimari come il coniuge, i figli, i genitori, e così via. Nel caso in cui ci siano più eredi, si verifica una comunione ereditaria sull’immobile, ovvero una proprietà condivisa forzata, con quote stabilite dal testamento o dalla legge, che dura fino al momento della divisione, consensuale o giudiziale. Raggiungere questo momento può comportare anni di tempo, mettendo potenzialmente gli eredi nella situazione di dover pagare l’IMU dell’immobile.
Per quanto riguarda le rate di IMU già scadute alla data della morte, il Comune può richiedere il pagamento a tutti gli eredi, ognuno dei quali è tenuto a versare proporzionalmente alla sua quota ereditaria. Nel caso in cui uno degli eredi non paghi, il Comune non può chiedere la parte mancante agli altri eredi. Per quanto riguarda le rate che maturano dopo la morte del precedente proprietario, l’imposta ricade sugli eredi proporzionalmente alla rispettiva quota fino al momento della divisione. Anche in questo caso, se uno degli eredi non paga, il Comune non può richiedere la cifra mancante agli altri eredi: il debito rimane unicamente a carico dell’erede inadempiente.
Infine, c’è una regola particolare da tenere a mente. Nel caso in cui il coniuge superstite del defunto risieda nell’immobile ereditato, quest’ultimo potrà godere dell’esenzione IMU per l’abitazione principale, purché continui ad essere la sua residenza effettiva. La buona notizia è che anche gli altri eredi beneficiano di questa esenzione, anche se non risiedono nell’immobile, fintanto che il coniuge continua ad abitarvi.
Casa ereditata: chi paga l’IMU e come si ripartiscono le quote
L’articolo parla del pagamento dell’IMU per un immobile ereditato. In particolare, si fa riferimento a situazioni problematiche come ereditare immobili disabitati, in rovina o in stato di degrado. Anche quando l’immobile è in buone condizioni, possono verificarsi conflitti tra gli eredi nella divisione dei beni. L’IMU rappresenta un ulteriore onere fiscale per gli eredi che accettano l’eredità. Ma come viene suddivisa l’IMU tra gli eredi? Se uno degli eredi è esente perché l’immobile è la sua prima casa, questa agevolazione si applica anche agli altri eredi? E cosa succede quando il coniuge superstite vive altrove ma è comunque un erede? Quando una persona muore, i beni, compresi gli immobili, passano agli eredi come indicato nel testamento o, in mancanza di esso, secondo le regole del Codice civile che prevedono quote per i coniugi, i figli, i genitori, ecc. Se ci sono più eredi, si forma una comunione ereditaria sull’immobile, con quote stabilite dal testamento o dalla legge, che dura fino alla divisione, che può richiedere anni. Durante questo periodo, gli eredi possono essere costretti a pagare l’IMU dell’immobile. Per le rate di IMU scadute prima del decesso, il Comune può richiedere il pagamento a tutti gli eredi, ognuno in proporzione alla propria quota ereditaria. Se uno degli eredi non paga, gli altri eredi non sono tenuti a coprire la sua parte mancante. Per le rate maturate dopo la morte dell’ex proprietario, l’IMU resta a carico degli eredi proporzionalmente alla rispettiva quota fino alla divisione. Anche in questo caso, se uno degli eredi non paga, gli altri non sono tenuti a coprire il suo debito. Tuttavia, c’è una regola particolare da considerare: se il coniuge superstite del defunto vive nell’immobile ereditato, può beneficiare dell’esenzione IMU per la sua abitazione principale, e gli altri eredi beneficiano dell’esenzione fintanto che il coniuge continua a vivere lì.