Durante il processo legale tra Microsoft e l’FTC per l’acquisizione di Activision Blizzard, Sarah Bond di Microsoft ha rivelato che l’azienda ha dovuto accettare un nuovo accordo di ripartizione dei ricavi per portare la serie Call of Duty su Xbox Series X/S.
Inizialmente, Activision si era rifiutata di utilizzare i dev kit di Xbox, a meno che Microsoft non avesse accettato i nuovi accordi. Bobby Kotick, CEO di Activision, aveva anche sottolineato che c’erano accordi di ripartizione dei ricavi diversi con PlayStation.
Proprio Kotick aveva chiesto che il nuovo accordo fosse firmato prima dell’inizio dei lavori per portare la serie Call of Duty su Xbox Series X/S. Secondo Sarah Bond, era chiaro che Call of Duty sarebbe stato disponibile su PS5, e sarebbe stato un problema se non fosse arrivato anche su Xbox contemporaneamente al lancio.
Inoltre, Activision aveva proposto a Microsoft un accordo di marketing per Call of Duty, ma era stato rifiutato. Questo significava che Microsoft non poteva mostrare i Call of Duty durante i suoi eventi di presentazione.
In un successivo passaggio del processo, l’avvocato dell’FTC ha rivelato che il nuovo accordo prevedeva che l’80% dei ricavi andasse ad Activision e solo il 20% a Microsoft, mentre normalmente Microsoft prende il 30% per i giochi venduti sulla sua piattaforma. Nonostante ciò, Microsoft ha accettato perché considera Call of Duty un contenuto di grande importanza.
Sarah Bond ha anche parlato dei rapporti tra Microsoft e Valve, spiegando perché l’accordo decennale proposto per la serie Call of Duty era stato rifiutato da Gabe Newell e dal suo team. Fondamentalmente, ha ribadito che Valve non ha accordi del genere con nessun editore e che Microsoft confida nel fatto che i Call of Duty continueranno ad essere pubblicati su Steam, dato che è lì che si trovano la maggior parte dei giocatori PC.
Queste sono le informazioni emerse durante il processo tra Microsoft e l’FTC riguardo all’acquisizione di Activision Blizzard e alla distribuzione della serie Call of Duty su diverse piattaforme di gioco.
Call of Duty: Microsoft è dovuta scendere a compromessi per far arrivare la serie su Xbox Series X/S
Nel corso del processo in cui Microsoft sta acquisendo Activision Blizzard, Sarah Bond di Microsoft ha rivelato che Microsoft ha accettato un nuovo piano di ripartizione dei ricavi per far sì che la serie Call of Duty fosse disponibile su Xbox Series X/S. Inizialmente, Activision si era rifiutata di utilizzare i kit di sviluppo di Xbox, a meno che Microsoft non avesse accettato i nuovi accordi. La compagnia di Bobby Kotick ha anche rivelato che c’erano accordi di ripartizione dei ricavi diversi con PlayStation. È stato il CEO di Activision, Bobby Kotick, a chiedere che fosse firmato il nuovo accordo prima di iniziare a lavorare per portare i Call of Duty su Xbox Series X/S. Microsoft ha accettato perché considera Call of Duty un contenuto essenziale. Inoltre, Activision ha chiesto a Microsoft se voleva un accordo di marketing per Call of Duty, ma è stato rifiutato. Questo ha significato che Microsoft non poteva mostrare i Call of Duty nei suoi showcase. Secondo il nuovo accordo, l’80% dei ricavi andrà ad Activision e solo il 20% a Microsoft, mentre normalmente Microsoft prende il 30% per i giochi venduti sulla sua piattaforma. Microsoft ha accettato perché ritiene che Call of Duty sia un contenuto vitale. Sarah Bond ha anche confermato i rapporti di Microsoft con Valve e perché Gabe Newell ha rifiutato l’accordo decennale proposto per la serie Call of Duty. Valve infatti non ha accordi del genere con nessun editore e si attende che Microsoft continui a pubblicare i Call of Duty su Steam, dov’è presente la maggioranza dei giocatori PC.