Lo Smartphone è diventato il dispositivo elettronico più utilizzato al mondo. Oltre ad essere indispensabile nella vita di tutti i giorni, sia dal punto di vista personale che professionale, rappresenta un concentrato di funzioni e servizi. Secondo una stima, il 30% delle persone naviga su Internet per 3-5 ore al giorno utilizzando lo smartphone. Alcuni utenti trascorrono ancora più tempo scorrendo le varie piattaforme, giocando, scattando foto, facendo chiamate e altro ancora. Oggi, è raro vedere una persona per strada senza un telefono tra le mani.
Naturalmente, l’uso costante del telefono richiede ricariche frequenti. Man mano che il cellulare viene utilizzato, la batteria si consuma e richiede una nuova ricarica ogni volta. Spesso, ci si trova in luoghi pubblici in cui è necessario ricaricare il dispositivo per evitare che si spenga completamente. Le prese e le porte USB pubbliche, disponibili ormai ovunque come negli aeroporti, centri commerciali e ristoranti, sembrano una soluzione pratica. Tuttavia, è sconsigliato farlo.
Il juice jacking è una tecnica utilizzata dai criminali per rubare e copiare i dati presenti sullo smartphone quando questi sono collegati a porte USB pubbliche. Quando associamo il nostro telefono a una presa USB pubblica, essa non funge solo da ricarica, ma diventa una porta di accesso al nostro dispositivo. Gli hacker inseriscono malware e software all’interno delle porte USB, che riescono a entrare nel nostro cellulare e copiare tutti i dati, comprese foto, codici, password e ogni altra informazione presente, che potranno essere utilizzati per attività illegali come l’accesso ai conti bancari.
Per proteggersi, si consiglia l’acquisto di un power bank, ovvero un caricabatterie portatile, che garantisce la sicurezza della nostra privacy. Se non disponiamo di un power bank o è scarico, si può utilizzare una presa di corrente collegata al caricabatterie anziché la porta USB, poiché è proprio il cavo associato alla porta USB a consentire l’accesso non autorizzato al dispositivo. Inoltre, sia iOS che Android mostrano un messaggio di avviso all’utente ogni volta che il telefono viene collegato a una porta USB, in cui chiedono di scegliere se procedere solo con la ricarica o consentire anche la condivisione dei dati. Tuttavia, alcuni hacker possono eludere questa protezione, quindi è meglio seguire i consigli sopracitati.
Inoltre, è consigliabile evitare le reti Wi-Fi pubbliche, poiché consentono l’accesso ai contenuti del nostro dispositivo tramite l’accettazione dei cookie. Per garantire la sicurezza dei nostri dati, è meglio utilizzare reti Wi-Fi sicure o la nostra connessione dati.
In conclusione, è fondamentale prestare attenzione e prendere le precauzioni necessarie per evitare che il nostro smartphone venga hackerato o che i nostri dati vengano rubati. Utilizzare power bank o prese di corrente anziché le porte USB pubbliche e evitare le reti Wi-Fi non sicure sono ottimi modi per proteggere la nostra privacy.
Smartphone hackerati. Mai caricare il proprio dispositivo in aeroporto. Ecco perché!
Lo smartphone è diventato il dispositivo elettronico più utilizzato al mondo. La sua grande varietà di funzioni e servizi lo rendono indispensabile nella vita quotidiana, sia dal punto di vista personale che professionale. Circa il 30% delle persone naviga su internet per 3-5 ore al giorno. Ogni persona possiede sempre un telefono, difficile da separare.
L’uso costante del telefono richiede ricariche frequenti. Quando si è in luoghi pubblici e il telefono rischia di spegnersi, si può avere la necessità di ricaricarlo. Tuttavia, è fortemente sconsigliato utilizzare prese di corrente e porte USB pubbliche, come quelle negli aeroporti o nei centri commerciali. Questo perché esiste una tecnica chiamata “juice jacking” che permette ai criminali di rubare e copiare i dati presenti nel telefono quando è collegato a queste porte USB pubbliche. Le porte USB non sono solo per la ricarica, ma rappresentano una potenziale porta d’accesso al telefono. Gli hacker possono inserire malware e software per rubare i dati del telefono, come foto, password e altre informazioni personali. Questo furto avviene in modo rapido e automatico, senza che l’aggressore debba fare nulla manualmente.
Per difendersi da queste minacce, si consiglia di acquistare una power bank, un caricabatterie portatile, che protegge la privacy. Se non si ha una power bank disponibile, si può utilizzare una presa di corrente e un caricabatterie tradizionale, evitando di utilizzare il cavo associato a una porta USB. Inoltre, sia iOS che Android mostrano un avviso quando il telefono viene collegato a una porta USB, chiedendo all’utente se desidera solo ricaricare la batteria o anche condividere i dati. Tuttavia, ci sono hackers in grado di eludere questa protezione, quindi è meglio seguire i consigli precedenti.
È anche necessario evitare le reti WiFi libere, poiché consentono l’accesso ai contenuti del telefono, in particolare attraverso i cookie.