Attenzione! Scopri come proteggere i tuoi risparmi dai conti correnti rubati

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I conti correnti sono oggetto di una nuova controversia, non tanto per difetti o inadeguatezza delle aziende nella garanzia della giusta protezione, quanto per l’incapacità degli utenti stessi di riuscire a proteggere i propri averi, tra cui il conto bancario.

È difficile da immaginare, ma è importante sapere che nella maggior parte dei casi è proprio il cliente a fornire involontariamente al malintenzionato le chiavi d’accesso al proprio conto, cadendo vittima di una truffa molto comune e allo stesso tempo pericolosa, ovvero il phishing.

Spesso ci si imbatte in offerte speciali da Amazon direttamente sul proprio smartphone, promettendo codici sconto gratuiti e prezzi convenienti. È importante, però, fare attenzione.

Tutti gli utenti in Italia sono a rischio: le truffe online possono realmente svuotare i conti correnti dei consumatori, grandi e piccoli, causando gravi problemi finanziari. Il phishing rimane il meccanismo più utilizzato, nonostante sia sfruttato da décenni ormai. Questo metodo inizia con l’invio di un messaggio o di un SMS in cui il truffatore si fa passare per l’azienda di riferimento, spingendo il consumatore a cliccare su un link interno per accedere al proprio account, idealmente tramite il sito ufficiale.

Purtroppo, tutto ciò è fittizio e falso. Infatti, il sito collegato risulta uguale all’originale, ma è gestito dal truffatore stesso, che riesce a leggere tutte le informazioni digitate dal consumatore, ottenendo così accesso ai dati sensibili.

Conti correnti rubati, così vi rubano tutti i risparmi

Il testo descrive come i conti correnti sono al centro di una nuova preoccupazione a causa dell’incapacità degli utenti di proteggere i propri conti. Spesso, è il singolo cliente a fornire involontariamente le informazioni necessarie ai truffatori attraverso il phishing. Viene spiegato che i truffatori inviano messaggi o SMS fingendosi l’azienda di riferimento e spingendo il consumatore a cliccare su un link per accedere al proprio account. Il sito collegato, sebbene sembri uguale all’originale, è gestito dal truffatore che può così ottenere tutte le informazioni inserite dall’utente.

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