Attenzione a evitare un errore nell’erogazione dell’Assegno Unico, che potrebbe comportare una perdita di denaro legata a questa agevolazione. L’Assegno Unico Universale rappresenta una delle misure più importanti per le famiglie italiane, garantendo una somma di denaro legata alla nascita di un figlio e che continuerà ad essere erogata fino al raggiungimento dei 21 anni (o senza limiti di età nel caso di figli con disabilità).
Questa agevolazione, che ha sostituito una serie di altri bonus rivolti alle famiglie, è prevista per tutti i figli e l’importo varia a seconda dell’Isee, stabilendosi su una cifra specifica per Isee superiori a 40mila euro. Inoltre, questa misura si applica sia ai lavoratori dipendenti che agli autonomi, ai disoccupati e ai percettori di RdC. Tuttavia, è necessario prestare attenzione ai requisiti e, soprattutto, evitare errori che potrebbero avere conseguenze economiche.
È importante fare un passo indietro e ricordare che la domanda per ricevere l’Assegno Unico doveva essere presentata entro marzo 2022, quando questa agevolazione è entrata ufficialmente in vigore. Perciò, per coloro che avevano già presentato la domanda in quel periodo, non era necessario ripresentarla nel 2023, a meno che non si verificassero nuove nascite o adozioni di bambini. Tuttavia, era comunque necessario fare una cosa: aggiornare l’Isee per poter ricevere correttamente l’importo dell’assegno da parte dell’Inps.
Sebbene non fosse richiesta una nuova domanda, l’aggiornamento dell’Isee era fondamentale. Non tanto per ottenere il diritto all’assegno, poiché il primo documento presentato era sufficiente a questo scopo, ma piuttosto per ricevere l’importo corretto dell’assegno da parte dell’Inps.
Senza la presentazione dell’Isee aggiornato, infatti, i beneficiari dell’assegno unico riceveranno lo stesso importo, indipendentemente dalla loro situazione economica (ovvero l’importo più basso previsto per Isee superiori a 40mila euro). In pratica, si tratta di 54 euro al mese per coloro che non hanno effettuato il rinnovo dell’Isee 2023 all’inizio dell’anno.
Coloro che non hanno presentato l’Isee aggiornato hanno ricevuto l’importo corretto solo fino a gennaio. Successivamente, a partire da febbraio, l’Inps ha calcolato l’erogazione dell’assegno in base ai nuovi Isee, riducendolo per coloro che non hanno rispettato la scadenza. Anche se in ritardo, coloro che hanno rinnovato l’Isee presentando la Dichiarazione Sostitutiva Unica entro il 30 giugno sono riusciti ad evitare conseguenze maggiori, ricevendo dall’inizio di luglio l’importo corretto e gli arretrati. Tuttavia, dal 1° luglio in poi, tutti gli arretrati sono andati persi.
Questo vale anche per coloro che, ad esempio a causa di un Isee non valido a causa della mancata dichiarazione di una Certificazione Unica (CU), si sono ritrovati con un Isee non corretto nonostante la presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica nei tempi previsti.
Assegno Unico: perdi un sacco di soldi per questo banale errore che fanno quasi tutti
L’Assegno Unico Universale è una misura importante per le famiglie italiane che prevede l’erogazione di una somma di denaro legata alla nascita di un figlio fino ai 21 anni. Tuttavia, è necessario prestare attenzione per non commettere errori che potrebbero comportare una perdita di denaro legata all’agevolazione. L’importo dell’assegno varia in base all’Isee, con un importo fisso per Isee superiori a 40mila euro. È importante presentare l’Isee aggiornato per ottenere l’importo corretto dell’assegno. Chi non ha presentato l’Isee aggiornato ha ricevuto un importo più basso a partire da febbraio e da luglio ha perso gli arretrati. Anche chi ha presentato la DSU nei tempi previsti ma ha un Isee non valido è soggetto a perdere l’importo corretto dell’assegno.