Alla ricerca del Re degli M3: Chi si aggiudicherà il titolo?

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Quando Apple ha annunciato il suo Apple Silicon, molti si chiedevano quale sarebbe stato il risultato. E quando sono stati presentati i primi computer, come il Mac mini, MacBook Pro 13 e MacBook Air, con il processore M1 a bordo, si è creato un vero caso. Il processore M1 si è rivelato spettacolare. Mentre ci sono processori Intel/Amd più potenti o più efficienti dal punto di vista del consumo energetico, l’equilibrio tra prestazioni e consumo del M1 è stato incredibile. In particolare, i MacBook Air hanno mostrato un’autonomia straordinaria e prestazioni notevoli.

Successivamente, sono stati proposti processori Apple Silicon ancora più potenti, come il M1 Pro, Max e Ultra, utilizzando una connessione proprietaria con due SoC collegati. Tuttavia, l’impatto nel mercato degli M1 “normali”, senza aggettivi, è stato spettacolare. Con l’arrivo dei processori M2, le cose sono cambiate, ma in modo diverso rispetto alla prima generazione. I processori M2 hanno seguito la stessa traiettoria dei M1 in termini di tempistiche di rilascio e versioni. Sono stati sviluppati M2 Pro, Max e Ultra, dedicati a diverse macchine, come il MacBook Pro da 14 e 16 pollici, il Mac mini, il Mac Studio e il nuovo Mac Pro. Anche gli iPad Pro hanno beneficiato della versione “normale” del processore M2, ottenendo ottimi risultati.

Naturalmente, sono stati effettuati numerosi confronti riguardo alle specifiche teoriche dei processori e alle loro implementazioni concrete nei computer. A seconda delle diverse caratteristiche termiche ed elettriche dei vari dispositivi, i risultati possono variare leggermente. Senza considerare i diversi livelli di prezzo. Ad esempio, i MacBook Air nella comparazione tra la versione M1 e M2 con la nuova scocca hanno attratto l’attenzione di molti.

Fermiamoci a questo punto. L’architettura di packaging UltraFusion di Apple utilizza un interposer in silicio che collega i die di due chip M2 Max per creare il M2 Ultra. I MacBook Air M2 sono disponibili non solo nella versione da 13 pollici, ma anche da 15 pollici, cosa non possibile per i modelli con M1, che erano disponibili solo nella versione da 13 pollici e con un profilo a cuneo invece della struttura già vista nei MacBook Pro 14 e 16, con MagSafe. Il MacBook Air M2 si è dimostrato altrettanto eccezionale rispetto al M1, essendo un perfetto computer per un uso molto ampio, anche professionale, quando non è richiesta la potenza dei processori Pro e Max. Nonostante qualche differenza, come gli SSD depotenziati quando presenti su un solo elemento (che non può essere aggiornato successivamente), secondo Apple questa differenza di velocità è irrilevante nell’uso reale (e non nei benchmark), e complessivamente la macchina funziona meglio grazie al SoC M2. Il MacBook Air M2 ha raggiunto un equilibrio quasi zen tra prestazioni e potenza, con un’autonomia di 16 ore anche in un uso normale come l’utilizzo di posta elettronica, scrittura e navigazione web. Questo ha cambiato la vita e il modo di usare il computer per molti utenti, dai professionisti agli studenti.

Tuttavia, c’è una cosa da osservare: il passaggio da M1 a M2 versione base per MacBook Air, a parte il fattore di forma e altre differenze minori, non è stato rivoluzionario. Infatti, i due SoC sono simili, derivando entrambi dalla stessa lavorazione a 5 nanometri con alcune differenze nell’organizzazione dei core e altri fattori. La versione M2 è sostanzialmente un po’ più potente di M1, a discapito di una leggera riduzione dell’autonomia e di un riscaldamento leggermente maggiore, anche se comunque contenuto (meno del MacBook Air M1). Tuttavia, queste differenze sono molto piccole e non ci sono particolari motivi per i possessori di un MacBook Air M1 con una batteria funzionante di passare all’Air M2. Acquistare oggi un MacBook Air M1 potrebbe sembrare un’azione coraggiosa, poiché si tratta di un computer con quasi quattro anni di vita e un valore limitato come usato, ma non è una scelta affatto sbagliata.

E allora, cosa succederà con l’arrivo dei processori M3? Secondo le indiscrezioni, i processori M3 arriveranno ad ottobre e saranno particolarmente vantaggiosi per i MacBook Air 13 e 15 e i Mac mini. I nuovi chip avranno una lavorazione a 3 nanometri, che comporterà un cambiamento sostanziale e non solo evolutivo. Questo significa che per chi è alla ricerca di un computer portatile versatili e in grado di far fronte a molte esigenze, come un MacBook Air, ci sarà un cambiamento profondo che creerà una vera discontinuità sia rispetto all’Air M1 che all’Air M2.

È importante ricordare che il primo Apple Silicon ha creato una differenza significativa tra il mondo Intel/Amd e quello di Apple, poiché quest’ultimo è stato progettato su misura per i computer, il sistema operativo e il software Apple. Il salto compiuto con l’Apple Silicon non può essere replicato. Tuttavia, c’è ancora la possibilità di fare un altro grande salto, che non sarà quantico come il primo, ma comunque notevole e non solo evolutivo. Questo sarà reso possibile dal cambiamento di lavorazione. La miniaturizzazione, come indicato dalla legge di Moore, riduce i consumi e aumenta la potenza, permettendo di aumentare la densità di componenti a parità di superficie. La nuova lavorazione a 3 nanometri comporterà un notevole aumento delle prestazioni, soprattutto in termini di autonomia. Apple sfrutterà questa maggiore capacità del processore per eseguire lavori più complessi consumando meno, come ha sempre fatto con i suoi dispositivi Apple Silicon. L’obiettivo di Apple non è aumentare l’autonomia, ma stabilire una durata (nel caso del MacBook Air, 20 ore nominali) e, quando una generazione di processori diventa più efficiente, aumentare la potenza disponibile. Pertanto, a parità di autonomia, questo processore sarà notevolmente più potente del M1 e M2, senza surriscaldarsi o creare altri problemi. La lavorazione a 3 nanometri promette molta più potenza con un’autonomia ancora più lunga. Questo sì che sarà una vera rivoluzione.

Quale sarà il vero campione degli M3?

Apple ha annunciato l’arrivo dei suoi processori Apple Silicon, suscitando grande curiosità. Quando sono stati presentati i primi computer con il processore M1, è stato un successo. L’M1 ha dimostrato di avere prestazioni eccezionali e un consumo energetico equilibrato. I MacBook Air in particolare si sono distinti per la loro durata della batteria e le prestazioni notevoli. Successivamente sono stati lanciati processori Apple Silicon più potenti, come l’M1 Pro, Max e Ultra, ma l’impatto del processore M1 “normale” sul mercato è stato sorprendente. Ora, con l’arrivo dei processori M2, le cose stanno cambiando. Anche l’M2 ha seguito la stessa traiettoria dell’M1 in termini di versioni e potenza, ma con l’aggiunta di migliorie. I MacBook Air M2 sono disponibili anche in una versione da 15 pollici. Questi computer offrono prestazioni e autonomia notevoli, rendendoli adatti sia per l’uso personale che professionale. Tuttavia, il passaggio dall’M1 all’M2 per il MacBook Air non è stato rivoluzionario, in quanto le differenze sono state minime. Tuttavia, è previsto l’arrivo dei processori M3, che porteranno un cambiamento sostanziale grazie alla lavorazione a 3 nanometri. Questo porterà a un aumento significativo delle prestazioni, soprattutto dell’autonomia della batteria. In generale, i processori Apple Silicon hanno rivoluzionato l’industria dei computer portatili, offrendo prestazioni e durata della batteria eccellenti.